Un ex meccanico della McLaren, Chris Hessey, ha rivelato che l'allora presidente Ron Dennis "fece di tutto per favorire Hamilton rispetto ad Alonso".
La relazione tra Lewis Hamilton e Fernando Alonso non è mai stata esemplare nella loro unica annata trascorsa da compagni di squadra, quella del 2007.
I piloti del team di Woking furono protagonisti nella lotta per il titolo mondiale, poi persa contro Kimi Raikkonen e la sua Ferrari, e sicuramente il loro teso rapporto non ha aiutato nessuno dei due.
La visione dell'ex meccanico Chris Hassey è chiara: "Il punto è che con Ron Dennis, la McLaren e Hamilton... Ron Dennis ha portato Lewis quando era un giovane pilota".
"Dennis disse, e me lo disse uno dei suoi ingegneri dell'epoca, non Marc Priestley, ma un altro, che era stufo di pagare stipendi enormi per avere un buon pilota".
"Voleva "creare" un pilota per conto suo. Ha pagato la sua formazione, le sue gare di Formula Junior. Quando è arrivato in McLaren al fianco di Fernando, credo sia stato allora che Fernando si è reso conto che dietro le quinte avvenivano delle manipolazioni", ha dichiarato a Pit Debrief.
Poi ha voluto chiarire l'episodio delle qualifiche in Ungheria: "Il caso classico è stato quello di Budapest, dove Alonso sapeva di essere deliberatamente frenato, perché Dennis stava cambiando ciò che sarebbe dovuto accadere per aiutare Hamilton, a spese di Fernando".
"Il fisioterapista di Alonso stava facendo il pit board e gli stava dando un conto alla rovescia su quando lasciare i box. Fernando sapeva cosa stava succedendo e ha pensato: 'Non lo permetterò'".
"Era tutta una manipolazione per migliorare Hamilton, perché Ron Dennis aveva pagato tutta la sua Formula Junior e voleva creare il suo pilota, d'altronde Hamilon era il suo pupillo. Ecco da dove è nato l'attrito", ha svelato in conclusione.
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