Albon fa mea culpa: «Red Bull? Il mio approccio era sbagliato»
12/01/2024 12:45:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Alex Albon è tornato sul suo passato alla Red Bull, assumendosi le proprie responsabilità e ammettendo di "aver avuto un approccio sbagliato".

Difficoltà inaspettate

Il pilota thailandese ha condiviso il box con Max Verstappen per circa un anno e mezzo, dalla seconda parte dell'annata 2019 fino al termine del 2020.

Il confronto con l'olandese è peggiorato con il passare del tempo. All'inizio della sua avventura, infatti, Albon ha mostrato diversi segnali incoraggianti, addirittura eguagliando al millesimo il tempo messo a segno da Verstappen nelle qualifiche del GP del Giappone.

Con l'arrivo della nuova stagione, però, il classe '96 ha man mano perso fiducia in se stesso e nella vettura che portava in pista ogni weekend.

L'attuale pilota della Williams ha ottenuto soltanto 2 podi in 17 uscite, commettendo anche molteplici errori e causando diversi incidenti.

Al termine del 2020, la Red Bull decise di rimpiazzarlo con Sergio Pérez, che aveva appena terminato la miglior annata della sua carriera.

Albon fa mea culpa: «Red Bull? Il mio approccio era sbagliato»

A distanza di 3 anni, Albon è riuscito a rientrare in Formula 1 nel 2022 con la Williams, di cui oggi è un vero e proprio leader, insieme al Team Principal James Vowles.

Le parole di Albon

Il thailandese ha rivelato di aver cambiato approccio dopo esser passato alla squadra di Grove: "La pressione per quel sedile [della Red Bull, ndr], che era già stato assegnato a molti piloti, era enorme".

"Ho lottato con l'attenzione dei media. Non avevo un manager e, a parte il mio allenatore, ero da solo... Alla Red Bull ero troppo accondiscendente". 

"Ero così desideroso di impressionare e compiacere le persone che dicevo di sì a tutto, che si trattasse di lavorare al simulatore, di obblighi di marketing o altro".

"Ho sempre messo al primo posto gli interessi della squadra, il che significava che ero già pronto a tutto quando salivo in macchina. Ora sono un po' più spietato, per certi versi".

"Ho cambiato decisamente il mio approccio al mettere me stesso al primo posto. Il motivo per cui lo faccio è semplice: perché ho bisogno di prendermi cura di me stesso più che degli altri", ha detto il pilota.

"Ho capito che c'è un equilibrio tra l'essere presente per la squadra e l'essere una persona per cui la squadra vuole lavorare; per tirare fuori la sua bravura, ma anche per mantenere la sua dignità".

Albon fa mea culpa: «Red Bull? Il mio approccio era sbagliato»

"Sono io che guido la macchina, devo essere nella migliore posizione possibile. Quindi il modo in cui l'ho fatto è stato puramente quello di sapere cosa mi serve per essere il migliore".

"È così semplice, onestamente. Mi chiedo cosa devo fare e come posso fare per essere il miglior pilota possibile, per mettermi nella posizione migliore e lo faccio", ha affermato Albon in conclusione.

 

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Foto interna www.williamsf1.com


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