Il GP di Abu Dhabi 2010, ad oltre dieci anni di distanza, viene ancora oggi ricordato dagli appassionati di motorsport come la gara in cui andò in scena un clamoroso harakiri da parte della Ferrari che, malgrado i favori del pronostico, riuscì ad inanellare una serie di scelte sbagliate e perdere, con Fernando Alonso, un campionato del mondo ampiamente meritato e alla portata.
Dal 2007, con Kimi Raikkonen, un pilota Ferrari non vinceva un titolo mondiale e, mai come nel 2010, il Cavallino sfiorò l’impresa. Nell’ultimo GP dell’anno, infatti, Fernando Alonso arrivava da leader del mondiale, con otto punti di vantaggio su Mark Webber e 15 su Sebastian Vettel. Una situazione in cui, per Alonso e la Scuderia, il successo iridato pareva quasi scontato, specie dopo aver colto il terzo posto in griglia, con Webber solo quinto.
Scenario che però, dati gli eventi di quella giornata, non trovò realizzazione, e una serie di circostanze favorevoli portarono Sebastian Vettel e la Red Bull a conquistare il primo titolo della loro storia. Tra queste circostanze, a giocare a sfavore di Alonso, fu la strategia adottata della Ferrari, che fermò anzitempo lo spagnolo per marcare Webber, dimenticando l’altra Red Bull di Vettel che, con i due rivali arretrati e intrappolati nel traffico (senza riuscire a rimontare), si avvio indisturbato verso l'alloro iridato.
Una gara tutt'oggi controversa e dibattuta, di cui, chi scrive, ha avuto modo di parlare in esclusiva per 'Formula1.it' con l'ex motorista della Ferrari, Modesto Menabue, presente quel giorno ad Abu Dhabi. Una gara che, nell'ex tecnico di Fernando Alonso, suscita ancora forti emozioni.
"Mi inca**o ancora per quello perso nel 2010 ad Abu Dhabi con una tattica suicida. Abbiamo faticato a perderlo".
Una gara persa, come detto, per una strategia azzardata ed errata ma anche, ed è questo un elemento nuovo che emerge a 14 anni di distanza, a causa di un assetto aerodinamico totalmente errato che, dati alla mano, impedì ad Alonso su superare la Renault di Petrov.
"Si è perso con la strategia e con un set-up da Montecarlo, con cui era impossibile superare. Perché quella strategia con Alonso? Dovevi copiare gli altri, basta. La monoposto era un gioiello, era impossibile perdere".
Un mondiale assolutamente sprecarto, secondo Menabue, anche in virtù di una vettura veloce e competitiva che, sin dal primo test a Valencia, stupì i tecnici e lo stesso pilota spagnolo.
"Ricordo il primo test in Spagna: dai dati vedevo Alonso alzare il piede nei rettilinei. Viene al box e gli chiedo se avesse problemi. Mi dice di caricare benzina perché eravamo troppo forti, ci saremmo scoperti. Giravamo sempre con 60 chili. Abbiamo buttato un mondiale vinto".
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