Attorno allo scandalo sulla figura di Christian Horner c'è un silenzio preoccupante: ci si aspetta che il diretto interessato e gli altri vertici della Red Bull non dicano nulla ma, se davvero la causa scatenante fossero conversazioni indesiderate con una dipendente, l'unica opzione accettabile è che tutti si espongano sulla vicenda, e che imparino da quanto accaduto. L'unico finora ad aver detto qualcosa è James Vowels, il quale ha sottolineato che ormai lo sport non è solo proprietà maschile e che non importa quanto successo si ha avuto: se Horner ha sbagliato deve pagare. È interessante notare come l'ex Mercedes abbia sottolineato che ora si conoscono solo voci, ma il taglio che ha dato alla sua risposta fa supporre che sappia altro.
"20 anni fa la Formula 1 era completamente dominata dagli uomini. Se qualcuno mi avesse chiesto lo stereotipo di un impiegato in un team avrei detto un maschio bianco di circa 40 anni. Questo scenario ora sta cambiando per fortuna. Io posso controllare solo quello che accade in Williams, e ciò che posso fare è aprire gli occhi di tutti e indicare che questa è la giusta direzione. Le idee migliori non vengono da uno stretto gruppo di persone, ma dalla diversità. Quelle attorno ad Horner sono solo supposizioni, e non so cosa c'è dietro. Però, se questo fosse successo qui da noi, vorremmo sistemarlo al più presto, per avere una cultura che accetti tutti. Quello che ci insegna questa vicenda è di guardarci allo specchio e chiedere a noi stessi le domande giuste per agire in un modo che ci renda orgogliosi non solo oggi, ma nei prossimi 10 anni", ha affermato l'ingegnere alla presentazione della Williams.
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