Ferrari SF-24, Cardile: «Ogni area è stata riprogettata. Non ci siamo posti vincoli»
13/02/2024 14:30:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Un breve video, nessun proclamo e parole davvero misurate. Questa è stata la linea scelta dalla Scuderia Ferrari per presentare la nuova SF-24, vettura con cui la casa italiana disputerà la stagione 2024 di F1 e su cui punta molto per tornare al vertice. Una vettura che, come anticipato, si pone in linea di discontinuità con la vecchia SF-23 e che, a primo impatto, appare rivista nei colori, mantenendo il rosso opaco e acquisendo dettagli di colore giallo e bianco, a discapito del nero, che resta solo per alleggerire il peso di alcune componenti.

Passando alla sostanza, la SF-24 rompe gli schemi rispetto alla progenitrice nei punti deboli, mantenendo ed evolvendo però quelli di forza. Le conferme riguardano infatti la sospensione anteriore, ancora push-rod, e quella posteriore ancora con il pull-rod. Confermato anche l'airbox di forma triangolare e il bypass-duct. Profondamente rivista la zona dei sidepods, ora ispirati alla Red Bull, più stretti come sezione e con un generoso vassoio d'ingresso. Nuova anche la trasmissione, più stretta e sciancrata. Tanta personalità resta invece nella zona delle pance, votate al down-wash ma che non abiurano del tutto alla "vasca" laterale. Strutturalmente simile ma rivisto nella forma, invece, il naso anteriore.

Una nuova vettura che, tramite i canali social del team, è stata commentata dal suo "papà", ovvero Enrico Cardile, il direttore tecnico dell'area telaio che ha deciso le linee guida del progetto e portato avanti lo sviluppo sin dalla passata stagione. Una monoposto che, a parer suo, è stata riprogettata in ogni area, con la volontà di assecondare le esigenze dei piloti e di trovare la massima correlazione tra simulazioni e pista.

"Con la SF-24 abbiamo voluto creare una piattaforma completamente nuova. Si può dire infatti che ogni area della vettura è stata riprogettata. Abbiamo trasformato le indicazioni dei piloti in grandezze ingegneristiche e abbiamo assecondato la loro esigenza di avere una vettura più facile da guidare e quindi da sfruttare e portare al limite".

Una vettura che, secondo il tecnico toscano, è nata senza che i tecnici si potessero dei limiti e che, soprattutto, riprenda e porti a termine il percorso iniziato nel 2023.

"Non ci siamo posti vincoli progettuali se non quello di ottenere una monoposto robusta e sincera, che faccia anche in pista quello che vediamo in galleria del vento, prendendo come punto di riferimento la direzione dello sviluppo che avevamo adottato lo scorso anno e che a fine stagione ci aveva fatto fare un salto in avanti in termini di competitività".


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