Horner Gate, anche la Formula 1 prende le distanze e spera in una risoluzione veloce
18/02/2024 22:25:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Christian Horner è oggetto di un'indagine interna avviata dalla sede centrale della Red Bull. Secondo le accuse a suo carico, avrebbe mandato delle foto hard ad una dipendente del team austriaco. La notizia è esplosa nelle scorse settimane e il britannico è già stato sottoposto ad un primo interrogatorio da parte di un investigatore esterno.

Nonostante la scuderia abbia dichiarato di prendere questa faccenda estremamente sul serio, Horner ha presenziato senza nessun problema all'evento di lancio della RB20 avvenuto giovedì, e da mercoledì prossimo sarà regolarmente al muretto del team campione del mondo per i pre season test che si svolgeranno in Bahrain. L'interesse per questa vicenda è però cresciuto esponenzialmente, e molti credono che raggiungerà il suo apice proprio durante le sessioni di attività dei prossimi giorni quando tutto il paddock della Formula 1 si riunirà per iniziare il nuovo campionato.

Come riportato da Autosport, oggi, i detentori dei diritti commerciali della categoria motoristica hanno rilasciato una breve dichiarazione in cui si auguravano che la questione venisse risolta al più presto, in quello che potrebbe essere visto come un chiaro messaggio alla Red Bull di non lasciare che le cose si trascinino fino a oscurare l'inizio della campagna.

"Abbiamo preso atto che la Red Bull ha avviato un'indagine indipendente sulle accuse interne alla Red Bull Racing", si legge nel comunicato della F1. "Ci auguriamo che la questione venga chiarita al più presto, dopo un processo equo e approfondito, e non commenteremo ulteriormente in questo momento". Anche se la F1 spera in una veloce risoluzione, non ha però l'autorità formale per forzare la questione, né per intervenire sulla squadra o su Horner stesso. Questo compito spetta alla FIA, solo se però ci sono prove evidenti. L'articolo 12.2.1f del Codice Sportivo Internazionale stabilisce infatti che un concorrente sarà considerato colpevole per: "Qualsiasi parola, atto o scritto che abbia causato danni morali o perdite alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti, e più in generale all'interesse del motorsport e ai valori difesi dalla FIA". Non ci resta dunque che attendere ulteriori aggiornamenti per capire come si risolverà la faccenda.

 

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