Turrini è certo: «Ferrari non è pronta per il titolo. Sainz? Potrebbe diventare un problema»
05/03/2024 07:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Terzo e quarto posto finale, a 20 secondi di distacco dalla Red Bull di Max Verstappen (circa il 50% in meno dei 50 secondi del 2023) ed entrambe le vetture al traguardo: così la Ferrari lascia il Bahrain, sede della tappa inaugurale della stagione 2024. Una gara in cui, come appariva dai verdetti dei test invernali, la SF-24 ha marciato senza grossi intoppi, mostrandosi la seconda forza in campo, dietro alla Red Bull di "un altra galassia" (chiedere a Toto Wolff) ma davanti a McLaren e Mercedes.

Dati alla mano, l'avvio di campionato del team di Maranello si pone (quasi) in linea di continuità rispetto al trend interrotto a fine 2023 e che permette al team di Fréd Vasseur di guardare al nuovo mondiale in modo più possibilista rispetto a 12 mesi fa, pur nella consapevolezza che il lavoro necessario per chiedere il gap dalla Red Bull sarà duro, visto che il gap si attesa sul mezzo secondo al giro (in gara) e che, comunque, tra le dune di Sakhir non sono mancati dei problemi.

Un gap importante che nel dopo gara è staro minimizzato da Vasseur che ha preso come riferimento la prima gara del 2023 me che invece, prendendo a riferimento in gap incassato ad Abu Dhabi, gara finale dell'anno (che era di circa 18 secondi) assume altra valenza e, purtroppo, evidenzia un passo indietro che, ad oggi, sottolinea quanto a Maranello non siano ancor nelle condizioni di puntare al titolo mondiale. Una teroia, questa, esposta dal noto giornalista Leo Turrini tra le colonne del suo blog "Profondo Rosso".

"Che barba e che noia, avrebbe detto Sandra Mondaini. Verstappen prende e va, se la suona e se la canta ed è difficile immaginarlo sconfitto a fine stagione. [...] La Ferrari non è pronta per il Mondiale.[...] Veniamo da una stagione dominata dai Bibitari e le regole sono rimaste identiche".

Una gara che, di fatto, ha ridimensionato le aspettative che aleggiavano all'interno della GeS, evidenziando quanto la Rossa 2024 possa ambire, al più, a vincere una manciata di gare: obiettivo raggiungibile chiudendo (o almeno riducendo in maniera importante) il gap dalla Red Bull.

"A Sakhir la Scuderia ha registrato un timido progresso, rispetto alle atroci malinconie di inizio 2023. Timido, eh. La Rossa in Bahrain stava davanti alla Mercedes, alla McLaren, alla Aston Martin. Può bastare? Certamente no. È un bilancio incoraggiante? Solo se si accetta la cruda verità: dopo i disastri del passato, in questo 2024 sarebbe già tanto, per la Ferrari, vincere qualche gara. Ho detto a suo tempo che 5 sarebbero abbastanza. Temo siano troppe. Ottenerle, indicherebbe il recupero dopo anni!, della capacità di sviluppare l’auto in corso d’opera".

Tra le varie questioni da affrontare per il Cavallino c'è poi, come portato alla luce da Turrini, quello relativo alla gestione dei piloti, specie del serparato in casa Carlos Sainz che, al suo ultimo anno in  Ferrari, non sembra affatto propenso ad essere la seconda guida ma, al contrario, desideroso di dimostrare al Cavallino e agli altri team, tutto il suo valore.

"Vasseur, ridendo e scherzando, dovrà gestire bene il rapporto tra Sainz e Leclerc. Tra le dune di Sakhir, lo spagnolo separato in casa ha fatto chiaramente comprendere, con sorpassi a brutto grugno su Leclerc, che non reciterà la parte del cavalier servente. Potrebbe diventare un problema, se in qualche Gran Premio la Ferrari fosse davvero in lizza per la vittoria".

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Foto copertina media.ferrari.com


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