Una cosa va ribadita subito, ora, per godersi ancora di più la vittoria: i "bibitari" al momento restano i favoriti, oltre che i primi in graduatoria per il Mondiale. Questo non spegne il fuoco della gioia per la doppietta ferrarista in Australia, anzi: è la premessa delle soddisfazioni che quest'anno potremo toglierci con il Cavallino.
Detto ciò, in attesa di quello che potrà accadere, possiamo tracciare un primo bilancio, per quanto molto parziale: questa SF-24 è nata bene, da vari punti di vista. Per come asseconda la potenza dei suoi cavalli in uscita dalle curve, per come si fa interpretare da Sainz e Leclerc (in quest'ordine, al di là del podio di Melbourne), per come rispetta gli pneumatici e per la fluidità con la quale consente ai piloti di individuare il passo gara.
Non possiamo sapere se al momento del sorpasso su Verstappen quest'ultimo avesse già accusato definitivamente il problema ai freni della Red Bull, ma se andassimo a rivedere le inquadrature da dietro, coglieremmo i fotogrammi di una specie di razzo che procede su due binari.
Un'altra impressione, forse la più importante: nella fase centrale della gara, con un ritorno furioso di Leclerc che aveva ritrovato il feeling totale con la monoposto attraverso il cambio gomme, Sainz ha inanellato una serie di giri veloci come se fosse in caccia, costantemente, della migliore e più aggiornata versione di se stesso.
La cosa più saggia la dice Vanzini durante la telecronaca su Sky: - Lasciate cucinare Vasseur -. È vero ed è giusto, senza trarre conclusioni definitive ma con una certezza: questa Ferrari è una principessa che in più occasioni potrà permettersi di pensare da regina.
Foto copertina x.com
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