Dopo le prime due uscite stagionali, in cui la Ferrari aveva fatto "il suo" mostrandosi chiaramente, e tranquillamente, la seconda forza in campo, regolando agevolmente team come McLaren e Mercedes ma mostrandosi al contempo lontana dalla Red Bull (specie quella di Max Verstappen), a Melbourne è stata in grado di piazzare la zampata. Di fatto, sia sfruttando il ritiro del pilota olandese (per problemi ai freni), sia cambiando approccio e accettando una maggior quantità di rischi per massimizzare la prestazione, la Scuderia è riuscita a centrare il primo successo, anzi la prima doppietta dell'anno dando un segnale di vitalità tutt'altro che trascurabile ai rivali anglo-austriaci.
Approccio aggressivo che, dati alla mano, ha permesso alla Rossa di mostrare maggiormente il potenziale della SF-24, che a oggi pone il Cavallino, come detto, nel ruolo di seconda forza, molto più vicina alla vetta della classifica di quanto fosse lecito attendersi. Una mentalità d'attacco che è stata pretesa dallo stesso team principal Vasseur, chiedendo questo switch mentale per compiere un netto passo in avanti. Il francese, infatti, ha compreso quanto con l’atteggiamento rinunciatario sia impossibile infastidire la Red Bull, plasmando il team secondo i suoi voleri e combattendo la paura di sbagliare della "SF", facendo comprendere a fondo quando sia cruciale avere F1 una monoposto competitiva con dei pacchetti di aggiornamento in anticipo sugli avversari. Un approccio che, oltre al lavoro in pista, sta influenzando anche quello a casa; i tecnici diretti da Enrico Cardile stanno spingendo sull'acceleratore nel tentativo di mantenere alto il pressing sui rivali, avendo deliberato il pacchetto di aggiornamenti previsti per Imola.
Aggiornamenti che, di fatto, non saranno presenti per il GP del Giappone, dopo che negli scorsi giorni si era parlato di un piccolo sviluppo aerodinamico, antipasto dell’evoluzione prevista per Imola, sul fondo della vettura. Una decisione che, secondo quanto si apprende da fonti interne al Reparto Corse, sarebbe ascrivibile alla volontà degli ingegneri di comprendere prima a fondo, e massimizzare tutto il potenziale della SF-24, e solo poi introdurre nuove parti per potenziare le aree forti e puntellare quelle deboli. Processo che, evidentemente non ancora concluso, ha portato lo staff tecnico ad abbandonare l'idea di sviluppare anzitempo la rossa 2024 e rischiare, come accaduto al team Aston Martin nel 2023, di fare il passo più lungo della gamba per essere poi costretti ad un dietrofront a stagione in corso.
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