In occasione del ritorno del Gran Premio di Spagna, oggi ripercorriamo il debutto di Verstappen in Red Bull, avvenuto proprio a Barcellona nel 2016.
Dopo un terribile inizio di stagione per Daniil Kvyat, la Red Bull decide di rimpiazzarlo con il 18enne Max Verstappen, alla sua seconda annata in F1.
Fino a quel momento, l'olandese era stato soprannominato "Mad Max", ovvero "Max pazzo", vista la sua sconsiderata aggressività in pista. Il suo talento era innegabile, ma sulla mentalità c'era da tanto da lavorare.
Con la promozione nella scuderia principale, qualcosa nella testa del giovane fenomeno cambia: inizia pian piano a capire, lo farà pienamente solo qualche anno dopo, che per vincere deve darsi una calmata. E vincere era esattamente il motivo per cui Verstappen è nato.
Arrivati a Barcellona, nel giorno del suo esordio in Red Bull, il classe '97 sfrutta un incidente tra le due Mercedes al primo giro, ritrovandosi in testa alla corsa.
Raikkonen lo insegue per l'intera durata della gara, sperando in una sua sbavatura. D'altronde, in quella situazione, qualunque 18enne potrebbe fare un errore. Già, "qualunque 18enne", ma Max non è un 18enne qualunque.
Verstappen conduce il Gran Premio in maniera impeccabile, con tranquillità e una gestione della pressione da veterano della Formula 1. Veterano lo è senza dubbio oggi, avendo aggiunto altri 59 successi - e 3 titoli mondiali - a quell'impresa di 8 anni fa.
Il pilota olandese è cresciuto, è maturato, è diventato una macchina da guerra. Insomma, una cosa è certa: la Red Bull non rimpiangerà mai il giorno in cui ha deciso di sostituire Kvyat con "Super Max".
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