La Formula 1 torna a Silverstone, dove tutto è cominciato 74 anni fa, nella "casa" della maggior parte delle scuderie inglesi che hanno le sedi a pochi chilometri dal tracciato.
Di questo lunghissimo calendario 2024 sono stati già disputati 11 appuntamenti e dopo Silverstone saremo al giro di boa. Le scuderie sfruttano spesso questo Gran Premio per portare importanti aggiornamenti aerodinamici, alla ricerca della massima efficienza, forti dell'esperienza maturata nelle gare precedenti e consapevoli dei pregi e difetti delle proprio monoposto.
Silverstone è uno dei circuiti più impegnativi in termini di appoggio e accelerazione laterale nelle curve veloci, potenzialmente un incubo per le monoposto ad effetto suolo che soffrono di porpoising con un pacchetto telaio/aerodinamica non perfettamente bilanciato, o non in grado di gestire correttamente le gomme.
Qui la Pirelli porta il range di mescole più dure sia perché è uno dei circuiti più lunghi in calendario, sia perché alcune combinazioni di curve, come Maggots, Becketts e Chapel, sono affrontate ad alta velocità e generano forze laterali sia sugli pneumatici che sui piloti superiori a 5g: il dato medio di Silverstone è simile a quello di Spa e Suzuka dove, giusto per ricordarlo, la SF-24 ha mostrato diverse difficoltà con le curve veloci. La cosa più preoccupante è che dopo Suzuka i tecnici di Maranello hanno introdotto un pacchetto di aggiornamenti che ha in effetti portato maggiore deportanza, ma ha peggiorato in modo importante proprio il comportamento nelle curve veloci, con bouncing e porpoising che hanno impedito ai piloti di trovare il giusto feeling nelle curve veloci in Canada, Spagna ed Austria. Apparentemente un problema simile a quello avuto dalla Visa Cash App a partire da Imola e dovuto ad una correlazione pista/simulatore non ottimale.
Nei precedenti appuntamenti abbiamo visto una Ferrari molto scarica sulle ali, perché il nuovo pacchetto avrebbe dovuto generare molta downforce dal fondo consentendo minore resistenza all'avanzamento e quindi maggiori velocità di punta. Qualcosa però ha sbilanciato la vettura e non è stato mai possibile trovare il corretto setup in termini di rigidità ed altezza da terra per evitare i fastidiosi saltellamenti che rendono instabile la vettura nelle curve veloci. Il telaio non ha ben risposto alle modifiche aerodinamiche. Per questo, come dichiarato da tutti i protagonisti Ferrari, a Silverstone potremmo vedere importanti modifiche principalmente al fondo, in particolare alla zona degli estrattori per evitare il pompaggio e lo stallo dei flussi che passano sotto la vettura. Non si esclude che venga portata anche la prima versione del fondo usata proprio a Suzuka o che semplicemente si provi ad alzare la vettura da terra.
Per avere maggiori informazioni sugli aggiornamenti e sulle configurazioni portate dalle scuderie a Silverstone possiamo contare sulle sempre puntualissime immagini del report Albert Fabrega, che ha pubblicato sui suoi canali social le prime immagini dalla pitlane e dai box.
Il primo confronto, già indicativo delle configurazioni scelte dai vari team, è quello delle ali posteriori.
La Ferrari in questa occasione presenta un profilo superiore più inclinato del solito, simile alla McLaren, ed anche quello inferiore è da medio carico.
Non abbiamo ancora immagini del "nuovo" fondo (se ci sarà), ma le informazioni trapelate fanno pensare a un minor flusso d'aria sul fondo per evitare pompaggio e relativo porpoising nelle lunghe curve di Silverstone. Per lo stesso motivo i tecnici potrebbero anche scegliere semplicemente di alzare la vetttura da terra. L'ala posteriore più carica del solito è una prima conferma di questa scelta alla ricerca del carico che si perde dal fondo, ma questo va a scapito dell'efficienza aerodinamica e della velocità massima.
Solo Mercedes, Aston Martin e Red Bull sembrano avere configurazioni più cariche di quella Ferrari.
Le scuderie che si preparano per la Display Car Procedure hanno già assemblato interamente le loro monoposto, in particolare:
Confermata la nuova ala anteriore sulla monoposto papaya che anche qui porta una beam wing a singolo elemento
Sulla RB20 arrivano importanti modifiche aerodinamiche:
Articolo in aggiornamento
Foto copertina x.com
Leggi anche: GP Gran Bretagna - Le caratteristiche del tracciato e le mescole scelte