La prima tripletta stagionale ha lasciato in eredità alla Mercedes un podio e due vittorie consecutive, risultati che a Brackley non si vedevano dal 2021. Se quella ottenuta in Austria era stata frutto del caso, con George Russell che aveva saputo approfittare del patatrac tra Max Verstappen e Lando Norris, il successo ottenuto a Silverstone è arrivato per merito grazie ad un weekend semplicemente perfetto, dal monopolio della prima fila fino al 104esimo sigillo di Lewis Hamilton, condito da una lettura di gara degna della Mercedes dei giorni migliori.
I miglioramenti da Monaco in poi sono evidenti, con il Direttore Tecnico James Allison che in Canada si era lasciato andare ad un secco: "Perchè siamo stati così stupidi fino ad oggi?". C'è chi nel paddock aveva collegato l'improvviso salto in avanti compiuto dal team di Toto Wolff alla specifica di ala anteriore introdotta in quel di Monte-Carlo che, per carità, avrà sicuramente aiutato, ma non può comunque giustificare interamente la ritrovata performance in casa Mercedes.

Sicuramente la nuova specifica ha contribuito a ridare alla monoposto anglo-tedesca un bilanciamento che fino a qualche settimana prima gli uomini della Stella non erano mai riusciti a trovare, ma a fare la differenza è stato il giusto mix tra le varie soluzioni aerodinamiche. Una di queste si è vista per la prima volta in Austria, nella zona della cover che carena la parte superiore del telaio (dove si trova il numero del pilota, davanti all'halo). La stessa Mercedes aveva dichiarato come non si trattasse di un aggiornamento degna di nota, tanto da lasciar pensare agli addetti ai lavori che fosse solo un accorgimento volto a nascondere le prese d'aria dedicate al cooling dell'abitacolo.
La "bombatura" in questione, in realtà, fa parte di un update allo schema sospensivo anteriore della W15. A Brackley hanno infatti deciso di deliberare un terzo elemento più grande, garantendo così un maggiore smorzamento delle sollecitazioni. Questa modifica al sistema meccanico ha di fatto allargato la finestra di regolazione del setup, permettendo l'adozione dei cosiddetti assetti "più morbidi" che hanno contribuito a trovare il tanto agognato bilanciamento, oltre ad eliminare quel bouncing che per tre anni ha tormentato gli ingegneri della Mercedes.
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