Che la Red Bull stia riflettendo da settimane sul sedile di Pérez non è di certo un segreto. Eppure il messicano ha avuto forse un'ultima opportunità in Belgio, da lui sprecata.
Essendosi qualificato in terza posizione al sabato, Checo è partito in prima fila nel Gran Premio di ieri (per via della penalità di Max Verstappen, dovuta a un cambio motore non consentito dal regolamento).
Allo spegnimento dei semafori, Sergio è stato infilato da Hamilton, per poi scivolare sempre di più nel corso della gara, terminata in ottava posizione; poi diventata settima con la squalifica di Russell.
La sua prestazione a Spa è stata - come tante volte quest'anno - insufficiente, e non solo se confrontata con il compagno di squadra.
Partire secondo ed arrivare al traguardo ottavo non è sicuramente un risultato di cui andare fieri, specialmente quando in ballo c'è il proprio sedile in Formula 1.
Ebbene sì, perché nonostante il suo destino sembrasse già scritto, Pérez avrebbe potuto far dubitare la Red Bull con un buon piazzamento in Belgio; e invece adesso sembra non ci siano davvero motivi per trattenerlo.
In Formula 1 vige una regola non scritta, una sorta di mantra, ovvero: "Sei tanto forte quanto indica la scorsa gara". Detto in parole povere: mostrandoti veloce un weekend, sei in grado di far dimenticare i precedenti.
Insomma, Sergio Pérez ha davvero sprecato l'ultima chance di salvare il salvabile e proseguire la sua avventura in Red Bull.
Ora il suo futuro sembra segnato, e lo vede fuori dalla classe regina del motorsport (il che, probabilmente, non è neanche così ingiusto, almeno per quanto dimostrato negli ultimi 12 mesi).
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