Red Bull, Helmut Marko scarica Newey: «Il singolo non fa la differenza»
12/09/2024 07:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo molti mesi di parole, sogni e speculazioni, finalmente si è messa la parola fine sulla telenovela relativa al futuro di Adrian Newey che, dopo aver lasciato la Red Bull la scorsa primavera, ha deciso e annunciato in maniera ufficiale quale sarà la sua nuova squadra dopo essere stato, come detto, al centro della scena a causa della sia indecisione. Una scelta, quella del dopo Red Bull, che sembrava poter portare a sole due strade: Aston Martin, che puntava su di lui per l'apertura di un ciclo vincente (con enormi cifre economiche), e Ferrari, da tempo in pressing e pronta a sfruttare il suo standing per portarlo a Maranello.

E proprio l'ipotesi Ferrari, che per diverse settimane è apparsa come la più concreta, è andata sfumando, specie dopo che Lawrence Stroll ha deciso di volere Adrian a tutti i costi rilanciando l'offerta, organizzando una visita privata per Newey alla factory Aston e alzando la proposta economica in modo clamoroso. Delle mosse che hanno portato così Newey a sciogliere le riserve sul suo futuro e ufficializzare, dopo mesi di parole, il suo passaggio in Aston Martin dove sarà supervisore tecnico e anche azionista della casa inglese a partire dalla stagione 2025. Una scelta dettata, più che da fattori economici, dalla volontà del team britannico di assecondare tutte le richieste, in termini di poteri, del "Genio", che invece hanno fatto ritirare la Ferrari dalla partita.

Una mossa, va detto, ampiamente attesa, ma che logicamente ha fatto e sta facendo parlare molti tra gli addetti ai lavori nel paddock. Tra questi c'è anche Helmut Marko, il super consigliere della Red Bull che, a Inside Line F1, ha ripercorso le tappe della storia tra Newey e la casa di Milton Keynes,  sottolineando il grande apporto del tecnico inglese nei primi anni con il team, dove ha portato e messo a disposizione la sua esperienza e la sua visione per costruire un team vincente.

Adrian ha fatto la differenza, era l’unico nella squadra che sapeva come vincere. Ha portato tutte le sue conoscenze e ci ha detto cosa fare per renderci una squadra vincente. Credo che lui sia stato una delle pietre miliari“.

Che l’Aston Martin possa replicare le gesta della Red Bull negli ultimi vent'anni grazie all'esperienza fi Newey è il sogno di Lawrence Stroll e Fernando Alonso. Un sogno che secondo Marko è assolutamente non realizzabile a causa di una diversa F1 di oggi rispetto a quella degli anni passati, dove ora il numero di tecnici, di idee e di strumenti di simulazione hanno reso il singolo, il genio appunto, molto meno capace di fare la differenza.

In quegli anni, nessuno di noi sapeva come vincere le gare e i campionati. Quindi in quella fase un uomo poteva fare la differenza. Oggi la squadra ha 2.000 persone, ed è il team a contare, non il singolo. Anche perché ci sono molti più strumenti di simulazione e molti più dati“.

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Foto copertina x.com


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