Ferrari non la si può criticare? I retroscena dietro il mistero delle termocoperte
24/09/2024 20:15:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Il weekend del Gran Premio di Singapore sembrava promettere bene per la SF24, ma le qualifiche di sabato hanno cambiato le carte in tavola. Durante la Q3, un problema alla termocoperta degli pneumatici di Leclerc ha compromesso la sua performance, relegandolo a partire dalla nona posizione nella gara di domenica. Il pilota monegasco si era reso conto del problema quando, dopo essere uscito dai box, ha notato che il volante segnava 10 gradi in meno del previsto. In un'intervista post-qualifica con Sky, Leclerc ha menzionato il problema delle gomme fredde, una difficoltà inaspettata fino a quel momento.

È importante aggiungere che, dopo le qualifiche, sono state pubblicate diverse immagini che confermano le dichiarazioni del pilota monegasco. Tuttavia, nella mattinata di domenica, numerosi giornali hanno contraddetto la versione del pilota della Ferrari. Per di più, è stato lo stesso Leclerc a chiedere scusa, riconoscendo di aver commesso un errore. A ciò si aggiunge la dichiarazione di Vasseur, che ha effettivamente negato un errore da parte del Team, sembrando così attribuire tutta la responsabilità al pilota.

A questo punto viene normale una domanda: perché la Ferrari utilizza sempre lo stesso modus operandi?

Sicuramente il principio alla base di questo comportamento è la protezione del marchio e dell'eredità che la Ferrari rappresenta, altrimenti chiunque potrebbe, come già succede, attaccare e criticare le azioni del team di Maranello. Tuttavia, spesso si verifica un malfunzionamento, qualcosa che va oltre l'errore umano di un membro del team. Nonostante ciò, non è sufficiente e si tende a incolpare o a far assumere la responsabilità al pilota, al quale vengono attribuite colpe non sue.

Proprio di questo tema ha parlato Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com, affermando quanto segue:

"Questa linea discendente é ciò che rappresenta oggi la Ferrari, con questi up and down improvvisi, errori che li fanno arrabbiare a morte se li metti in evidenza come se gli si desse degli incapaci ma nessuno l'ha pensato".

Le affermazioni di Nugnes proseguono il discorso che stavamo affrontando: la Ferrari non può essere criticata in alcun modo perché il brand ha la priorità. Tuttavia, questa non può essere l'attitudine giusta per una squadra che aspira a vincere o, almeno, a tentare di essere il team che gli altri vogliono imitare o superare. Gli errori, sia gravi che lievi, sono parte del processo di crescita e negarli serve solo a evidenziare come la Ferrari non accetti più di non essere quella dei tempi di Enzo Ferrari o dell'era d'oro con Jean Todt.

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Foto copertina www.ferrari.com

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