Quello del motorsport è un ambiente duro. Non ci si può fidare di nessuno. Questo vale un po' per tutti gli addetti ai lavori. Che si tratti dei team principal, dei meccanici dei giornalisti e persino dei piloti. Sono tutti nella stessa barca. Ognuno conta per sé, nessuno escluso. Anche all'interno dello stesso team può diventare difficile costruire un rapporto duraturo e sano.
Finché le cose vanno bene sono tutti amici, ma è nei momenti di difficoltà che si riesce ad avere una maggior comprensione delle rapporti che ci uniscono alle persone che ci stanno attorno.
Carlos Sainz è un pilota che ha lavorato in diversi team: Toro Rosso, Renault, McLaren e infine Ferrari, con la Williams che lo attende a Grove nel 2025. A riprova di quanto detto, nonostante abbia girato così tante squadre, in un'intervista riportata anche da 'GPBlog.com', lo spagnolo racconta le difficoltà incontrate nel fare delle amicizie in F1: "Se ho amici? Amico è una parola forte. Non mi piace usarla senza dargli un reale valore. Se devo, a parte ciò che ho costruito internamente al mio team, il mio miglior rapporto nel paddock è quello con Lando e con alcuni dei miei ingegneri che ho avuto. Ho un ottimo feeling con Tom Stallard (attuale ingegnere di pista di Piastri, ex dello spagnolo in McLaren, ndr) e Ricky (Riccardo Adami, ingegnere di pista di Carlos in Ferrari, ex di Vettel, ndr)".
Che Sainz abbia particolarmente legato con gli ingegneri di pista e con Norris non è una sorpresa. Li si vedeva molto spesso scherzare nel Paddock in ogni circostanza quando costituivano la coppia McLaren. Fa specie che Carlos non citi Leclerc. I due vanno d'accordo, ma è chiaro che non sia equiparavile al feeling construito con Lando.
Foto interna: Ferrari; foto copertina: McLaren,
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