Verstappen e Perez difendono la Red Bull: «Non usavamo quel fondo in gara»
18/10/2024 16:45:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Come se la pressione di una lotta con la McLaren per il Mondiale Costruttori e membri che decisono di andarsene, ecco che la Red Bull è finita al centro dell'attenzione mediatica del GP degli Stati Uniti. La Federazione, infatti, ha bandito la soluzione del fondo "mobile" introdotta dal team di Milton Keynes, con la quale si riusciva a modificare l'altezza dalla vettura tra le qualifiche e la gara in regime di parco chiuso. Un sistema che, secondo Komatsu, team principal della Haas ed ingegnere di grande esperienza, portava a dei vantaggi significativi alla domenica. Alla squadra di Horner non è restato che alzare bandiera bianca e fare mea culpa, seppur restando vaghi riguardo alla soluzione e al suo utilizzo. 

Proprio i due piloti, parlando con i media, hanno cercato di gettare tutta la questione sotto al tappeto. "Sapevamo che quella parte esisteva, ma noi non potevamo usarla. Non ne abbiamo mai parlato, era impossibile. Anzi, mi ricordo che lo scorso anno per un evento Sprint avevamo scelto un'altezza eccessiva, eravamo vicini alla luna. Era successo perchè eravamo preoccupati dopo la squalifica della Mercedes e della Ferrari, e temevamo di soffrire anche noi per la troppa usura", ha ammesso Sergio Perez a Motorsport. Verstappen, invece, ha condito le risposte con più pepe: "Quella parte è Open Source, tutti possono vederla [ovvero un CAD condiviso con gli altri avversari, oltre che con la FIA ndr]. Per noi era una soluzione comoda quando la macchina era smontata per fare delle modifiche, ma una volta che si assemblava la monoposto non si poteva toccare. Non ci portava vantaggio". 

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