Apologia della Red Bull: la «squalifica» sarebbe la morte della Formula 1
Da quando è uscita la notizia del T-tray "illegale" al GP degli Stati Uniti, in molti hanno chiesto a gran voce punizioni verso la Red Bull. Peccato che la squadra non abbia fatto nulla di scorretto; qualsiasi ripercussione sarebbe la morte dello sport.

22/10/2024 11:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La Formula 1 non fa in tempo a ricominciare che spunta un nuovo scandalo di natura tecnica. Questa volta sotto la lente di ingrandimento della FIA c'è la Red Bull, la quale avrebbe introdotto un sistema intricato per cambiare l'altezza della monoposto da terra tra le qualifiche e la gara, rompendo così il parco chiuso. Nessuno sa come funziona questa soluzione, sebbene i CAD siano disponibili al pubblico, tanto che i tecnici della Federazione sono andati a vedere il sistema nel garage di Verstappen e Perez, sia per capire bene come funziona sia per paragonarlo ai sistemi delle altre vetture.

Da una parte si possono fare semplici complotti, pensando che, essendo il componente incriminato all'altezza dei pedali, i meccanici potessero giocare sporco e dire di fare modifiche per la sicurezza dei piloti quando, in verità, giocavano con altro. Dall'altra si può essere più realisti, e capire che c'è sempre qualcuno a sorvegliare queste operazioni, troppo complesse per passare in sordina. In ogni caso, la verità tecnica non uscirà mai, quindi lasciamo a ciascuno il beneficio del dubbio. La stessa FIA ha voluto tenere questa posizione specificando che, in mancanza di prove, non si possono fare analisi retroattive; il caso è stato così chiuso. 

Non serve la gara all'onestà

Apologia della Red Bull: la «squalifica» sarebbe la morte della Formula 1

Quello che mi sorprende di questa vicenda, però, è che ci siano ancora persone scandalizzate, che quasi urlano alla squalifica. La tecnica della Formula 1 ha vissuto per anni delle zone grigie del regolamento, le uniche che davvero importano ai progettisti. Non credo qualcuno abbia mai vinto con una vettura che seguiva per filo e per segno le norme; qualche stratagemma creativo, ingegneristico, geniale è sempre stato introdotto. Perchè alla fine si tratta di questo, di spingere per l'evoluzione sfruttando ogni scenario possibile, come hanno rimarcato molti piloti durante il media dayE, a parte per lo Spy Gate, si è sempre proceduto così: il componente diventava illegale dal futuro, senza intaccare i risultati del passato (Per la calma di tutti, ricordo che anche con il famoso motore "illegale" della Ferrari del 2019 si fece così. Nessuno ha tolto le vittorie a Leclerc e Vettel nell'anno precedente. Che poi la Rossa non si sia adattata alle limitazioni imposte, quella è un'altra storia). 

La Red Bull così non ha fatto nulla di pienamente illegale nell'avere la possibilità di modificare il T-tray dentro l'abitacolo. E probabilmente, visto quanto era complicato, il marchingegno non veniva neanche usato in parco chiuso, ma era solo un sospetto (legittimo) della McLaren, che ha fatto tanto clamore in una lotta Mondiale così tirata. Se davvero esisteva, veniva usato di soppiatto e non ci sono prove per dimostrare che lo usava, allora tanto di cappello; ci vuole più creatività a studiare questa soluzione che a fare ali anteriori. Tra l'altro, farebbe anche comodo pensare che la FIA abbia accettato l'indagine per coprire le falle tecniche degli ultimi mesi, culminato nel caso delle ali flessibili della McLaren. Non sarà la prima volta nè sarà l'ultima che accadrà, con pace di chi afferma che la Ferrari ha vinto quando gli altri hanno smesso di barare. 

Tutte le news, le foto, il meteo, gli orari delle sessioni ed i tempi del Gran Premio Stati Uniti 2024


Tag
red bull | mclaren | ferrari | gp stati uniti |