Bravi tutti, Vasseur di più
Tutto troppo bello, una volta tanto: perfetto, nelle proporzioni tra soddisfazione e particolari azzeccati con cura. Quasi senza dover parlare delle sbavature degli avversari, per di più, ma concentrandoci solo ed esclusivamente sui meriti della Rossa…

21/10/2024 10:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Tutto troppo bello, una volta tanto: perfetto, nelle proporzioni tra soddisfazione e particolari azzeccati con cura. Quasi senza dover parlare delle sbavature degli avversari, per di più, ma concentrandoci solo ed esclusivamente sui meriti della Rossa. Una giornata - in Italia serata - d'altri tempi. Che poi stia cominciando a capitare più di una volta ogni tanto, beh, diciamocelo sottovoce. 

Dopo un sabato nervoso, a dir poco, una domenica di eccellente lavoro di squadra, a esaltare talento e soprattutto lucidità di entrambi i piloti, oltre a una monoposto parecchio "morbida" che le gomme, indipendentemente dalla mescola, ora le sfrutta al massimo finché può, senza più mangiarle. 

Nella partenza di Leclerc, nelle sue scelte in cui l'istinto deve per forza andare a braccetto con la lucidità, c'è tutta l'importanza del fattore umano pur in un ambito iper tecnologico o tecnologizzato e digitalizzato, se preferite; nella condotta di gara di Sainz, oltre a un'unità d'intenti ritrovata nel giro di ventiquattr'ore, una grande saggezza gestionale con tanto motore sotto. 

Tutta una serie di focus che costituiscono in realtà una premessa alla distribuzione più corretta dei meriti, perlomeno a giudizio di chi scrive: se Leclerc merita dieci per la gara disputata, tra guizzo iniziale e dominio mai contrastato; se Sainz complessivamente, sabato compreso, prende un bel nove per l'alta soglia di competitività, allora due indizi sono più di una prova: il dieci e lode spetta di diritto a Frédéric Vasseur, perché il collante di tutte le tessere di un mosaico così meritevolmente vincente non può che essere il Team Principal: ha ottimizzato la tattica con una strategia aggiornata in corso d'opera; ha sedato i malumori e normalizzato la situazione che al sabato rischiava di degenerare, ha ricondotto ogni componente del team a perseguire il bene comune della Ferrari

È stato un piccolo lavoro di cucitura di equilibri e stati d'animo, volto alla possibilità di non sprecare nulla del potenziale che ora la monoposto mostra di avere.

Perché sono sempre gli uomini a dare senso, forza, equilibrio a ciò che le macchine possono consentire di realizzare; mai il contrario.

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Foto copertina www.ferrari.com

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