Fiorano, 5 del mattino. Sul ponte che guarda alla pista ci sono già dei tifosi che combattono contro la notte; man mano che il cielo si apre sempre più persone si assiepano su quei metri di asfalto, tutti in attesa di vedere una monoposto rossa su cui campeggia il numero 44. Hamilton esce dal garage, sta fuori circa due ore, saluta la folla sulle colline e rientra. Semplice lavoro, sotto lo sguardo di fotografi e televisioni, che mai si sono preoccupate dei "test con previuos cars". Ma questo è stato uno dei debutti più attesi e chiacchierati degli ultimi anni, tanto che molti hanno affermato che "Non si vedeva uno scenario del genere dai tempi di Schumacher".
Il fulcro della giornata è arrivato dopo, quando Hamilton si è avvicinato alle reti per incontrare i tifosi. Appena si è tolto il casco, Lewis aveva un grosso sorriso stampato sul volto; uno di quelli che mancava da tempo, che negli ultimi mesi si è visto solo a Silverstone e in poche altre occasioni. La mano sul cuore come segno di gratitudine, gli occhi colmi di gioia, con sua madre e suo padre a fare da testimoni in un giorno cruciale della sua carriera. Perché in mezzo alle chiacchiere, alle speculazioni, alle aspettative, è tornato il vero Lewis. Un uomo che non ha mai smesso di sognare, che sa quello che vuole e come lo vuole. Chi lo sa se conquisterà l'ottavo titolo, o se riporterà il successo a Maranello; ormai i numeri non sembrano essere la sua priorità, pur mantenendo una discreta fame agonistica.
Forse non c'è da chiedersi cosa porterà Lewis alla Ferrari ma cosa darà la Ferrari a Lewis. "Il compimento di un sogno", ha detto proprio il britannico, che ha voluto chiudere una carriera senza rimpianti. Quindi onore a chi a 40 anni ha deciso di affrontare una nuova sfida, e di farla soprattutto per se stesso, con la maturità che solo la sua esperienza può portare. Nel momento in cui i paragoni peseranno di più.
Foto copertina x.com
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