Ferrari, Turrini: «Hamilton parla da leader, ma avverte un tintinnar di dubbi che...»
05/04/2025 07:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Tante domande a cui dare risposta. Arriva così la Ferrari a Suzuka, pronta ad affrontare un esame importante in occasione del GP del Giappone, appuntamento utile per rimettere in carreggiata una stagione iniziata in modo deludente, con due gare da dimenticare per diversi fattori. In terra nipponica il Cavallino arriva infatti con la voglia di trovare risposte utili a mandare in archivio le prime gare e avviare un percorso di risalita, cosa che in Cina non era riuscita visto che solo l'illusione della vittoria di Lewis Hamilton nella Sprint Race aveva fatto credere di poter ricondurre la poca competitività della monoposto ad episodi anziché errori di progetto. Una mera illusione, appunto, che però, non ha fatto perdere ai tecnici della Scuderia la fiducia di poter estrarre il potenziale della SF-25 e vivere il primo weekend positivo dell'anno.

Risposte e fiducia

Una convinzione importante, di fatto, visto che sinora la Rossa ha sempre faticato, rivelandosi quarta forza e mostrando, dati alla mano, come la velocità della vettura vista in simulazioni non trovi riscontro: motivo per cui i tecnici dovranno analizzare i dati raccolti per recuperare terreno. Una convinzione da avvalorare in Giappone che, pur non essendo l’ultima spiaggia, è stato trasformato dai fatti di Melbourne e Shanghai in un importante esame per la Scuderia, in cui fallire non sarà permesso. Una prova partita in modo positivo nel venerdì di Suzuka, dato che nelle FP la SF-25 ha perfomato a livelli accettabili, migliori rispetto a quanto mostrato sinora. Ma sarà bene non farsi ingannare: anche nei precedenti round la Rossa era apparsa pimpante nei primi giri perdendo poi velocità con il prosieguo delle sessioni, costretta a fare i conti con aspetti, come le altezze da terra, che tanto stanno facendo soffrire gli uomini della Scuderia. Insomma, un cammino di risalita in cui il team dovrà restare remare nella stessa direzione. “Ho fiducia assoluta nel team - aveva dichiarato Lewis Hamilton - a inizio anno c'è stato clamore e qualcuno si aspettava che avremmo vinto fin dalla prima gara e che avremmo vinto ul campionato. Non è quello che aspettavo, ci vorrà tempo".

Serve unità di intenti

Delle parole che, nel suo blog "Profondo Rosso" sono state commentate da Leo Turrini, in toni di elogio ma anche di preoccupazione...

"Fin qui non è stato l’avvio di stagione che sognavamo, la partenza che ci era stata promessa. Punto. Il resto lo vedremo. Ma voglio parlare d’altro. Cioè delle frasi che Lewis Hamilton ha pronunciato giovedì di Suzuka. A me sono piaciute. [...] Questi sono i toni di un leader. Non dimentichiamo che nell’unica circostanza in cui ha potuto contare su una vettura decente, Lewis ha vinto. Era una Sprint, ma l’ha vinta. Le parole sono importanti. Dopo di che, è preoccupante che Hamilton avverta l’esigenza di esporsi così platealmente in pubblico. Dopo due gare. Significa che è il primo ad essere consapevole del disincanto cui accennavo. Se ritieni opportuna una precisazione così forte, beh, è chiaro che avverti qualcosa, un rumore di fondo, un tintinnar di dubbi che...".

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Foto copertina www.ferrari.com


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