Dopo aver concluso la stagione 2024 al secondo posto nel mondiale costruttori ed aver vissuto un inverno di grandi proclami figli di simulazioni incoraggianti e clamorose mosse di mercato, la Ferrari ha approcciato la stagione 2025 con estrema fiducia di poter fare bene e tornare al successo. Purtroppo però, tutta questa positività non ha trovato riscontro in pista, con la Scuderia che si è torvata a fare i conti con una realtà diversa, ben peggiore delle più negativa previsioni. A partire dal GP d’Australia, e per tutte le prime sei gare disputate, la Rossa ha conquistato a malapena un podio, costretta a fare i conti con una monoposto che, malgrado i positivi riscontri di cui si è detto, non ha mai performato come avrebbe dovuto e portato il Cavallino dove si attendeva. Al contrario la SF-25 ha trascinato la compagine italiana ad essere, almeno fino ad oggi, la quarta forza in campo: un bilancio assai deludente, e a tratti deprimente, visto che Maranello è stato superato (oltre alla straordinaria McLaren) anche da Red Bull e Mercedes.
Insomma, ad inizio anno le aspettative della Ferrari erano elevate, specie dopo aver sfuorato il titolo costruttori, con il campionato chiuso a soli 14 punti dalla McLaren. Un netto balzo che ha spinto i tecnici della Rossa ad alzare ampiamente l'asticella, cambiando la filosofia progettuale della vettura, a causa di una crescita omai plafonata della SF-24: una scelta che, dati alla mano, è stata errata, visto che la vettura odierna assai incomprensibile per i tecnici, da mesi a lavoro per trovare soluzioni per ribaltare la situazione. Una crisi che ha portato anche il nuovo arrivato, Lewis Hamilton, a faticare molto, mostrando solo sprazzi di velocità nei vari weekend di gara, specie nel confronto con Charles Leclerc, anche lui sopraffatto da una fase negativa.
Un quadro assai chiaro, quindi, come è emerso nel fine settimana di Miami, dove il team di Fréd Vasseur è stato surclassato persino dalla Williams: il punto più basso della stagione, con la SF-25 quinta forza in campo, animato solo dalla diatriba, a tratti imbarazzante, via radio tra Hamilton e Leclerc per uno swap di posizioni. E proprio di questo episodio ha parlato l'ex pilota di F1, Juan Pablo Montoya, raggiunto da Spin Genie.
“Hamilton voleva che il team ascoltasse, che facesse la cosa logica. A livello strategico la Ferrari negli ultimi anni ha avuto un buon rendimento, ma non si può mettere Hamilton su Soft e tenerlo dietro Leclerc: ha distrutto le gomme. Quando è passato non ne aveva più. Quanto detto da Hamilton al suo ingegnere era per dire di essere rapidi nelle decisioni e massimizzare le situazioni. Avrebbero dovuto scambiarli subito. Non si tratta di dire a quale pilota dare priorità, ma prendere la decisione giusta per massimizzare i punti. La Ferrari è troppo preoccupata di prendere la decisione ‘giusta’, e si ostacola. Ricorda la McLaren 2024, che avrebbe potuto vincere il titolo con più cinismo nella gestione dei team order”.
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