Ferrari, Loic Serra presente a Monaco: il vice team principal spiega i motivi della decisione
24/05/2025 07:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo aver concluso la stagione 2024 al secondo secondo tra i costruttori, con una parte finale di annata in crescendo, migliore di tutti gli altri team, la Ferrari ha vissuto un inverno ricco di proclami, figli di simulazioni incoraggianti e clamorose mosse di mercato (l'arrivo di Hamilton), arrivando al primo GP della stagione 2025 fiduciosa di poter fare bene e tornare, dopo anni di digiuno, al successo, avendo ormai terminato le mosse, tra tecnici e piloti, che sulla carta avrebbero dovuto consentire di compiere l'ultimo passo in avanti. Un grande ottimismo che, però, non ha trovato riscontro in pista, dal momento che sin dai test in Bahrain la Rossa è stata costretta a fare i conti con una realtà diversa e peggiore del previsto.

Quanta delusione

Nelle prime sei gare disputate, il Cavallino ha conquistato solo un podio, a causa di un'auto che, malgrado i riscontri teorici di cui si è detto, non ha mai performato a dovere e ha relegato il Cavallino nel ruolo di quarta forza in campo: un bilancio negativo, deprimente visto che il team Maranello è stato superato da Red Bull e Mercedes, restando dietro alla McLaren come nel 2024. Una regressione netta, forse dettat dalla volontà dei tecnici della GeS di alzare troppo l'asticella, andando a cambiare filosofia progettuale della vettura rispetto alla SF-24 (plafonata nella crescita): una mossa che, ad oggi, è stata errata, visto che la vettura appare incomprensibile, con i tecnici che sonl da mesi a lavoro per trovare soluzioni per ribaltare la situazione.

Serra prosegue l'attività in pista

Un quadro per cui ogni dettaglio che aleggia attorno al Cavallino è in grado di accendere enormi speculazioni. Questo è accaduto nelle ultime settimane in Ferrari, dove la presenza in pista del Direttore Tecnico Loïc Serra, che dopo Imola sarà presente anche a Monaco, ha fatto sorgere vari interrogativi, visto che il francese non è frequentatore abituale dei tracciati ma maggiormente concentrato nel lavoro di sviluppo della monoposto 2025 e di quella 2026. Ragioni per cui la sua doppia presenza in pista ha destato non poca curiosità, di cui ha parlato il vice team principal della Scuderia, Jérôme d’Ambrosio, che ha definito il tutto come normale programmazione, anche se non va escluso come tale mossa possa essere utile, al DT, per trarre indicazioni utili a pianificare lo sviluppo fino alla fine del 2025 e impostare al meglio quello della vettura 2026.

“Fa parte del piano della stagione. Ci sono gare a cui partecipa e altre no, lo stesso vale per me. Abbiamo un programma definito prima dell’inizio dell’anno. Ovviamente ciò che vedete è solo una parte del lavoro, ma c’è anche molto da fare in fabbrica. È lo stesso per la maggior parte dei direttori tecnici, che si spostano in base alle necessità. La mattina puoi essere in ufficio e il pomeriggio in pista. Andare a Miami significa perdere più giorni”.

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Foto copertina x.com


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