Verstappen da squalifica in Spagna: c'è differenza tra aggressività ed antisportività
Il comportamento di Max Verstappen nelle fasi finali del Gran Premio di Spagna si può definire con un solo aggettivo: antisportivo. E, francamente, una penalità da 10 secondi non è nulla in confronto all'accaduto...

03/06/2025 13:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Negli ultimi giri del Gran Premio di Spagna, Max Verstappen è stato protagonista in negativo di un episodio estremamente antisportivo.

Il quattro volte campione del mondo in carica ha avuto un comportamento inaccettabile per un pilota del suo calibro, perdendo completamente il senno: la ricostruzione.

"Verstappen da bandiera nera", secondo Rosberg

Quando mancavano appena una decina di giri al termine della gara, la Mercedes di Kimi Antonelli è uscita di pista per un problema di affidabilità.

Conseguentemente, la direzione gara ha diramato la Safety Car, a cui la Red Bull ha reagito con un pit stop per Verstappen, montandogli però l'unico set di gomme rimastogli: uno di mescola dura.

La ripartenza sarebbe stata inevitabilmente difficile per l'olandese, visti gli pneumatici morbidi appena equipaggiati dagli avversari. Eppure nessuno poteva immaginare quanto sarebbe successo: dopo esser stato sorpassato agevolmente da Leclerc, Max ha tentato di difendere la quarta posizione su George Russell in curva 1, ma nel farlo è andato fuori pista.

Dal muretto box, vista la necessità di evitare una sanzione, arriva un'indicazione chiara: "Ridai la posizione a Russell, questo dicono le regole".

Verstappen, però, aveva altre idee: ha lasciato passare l'avversario per qualche metro, prima di frenare in maniera disperata, scellerata e vergognosa pur di sopravanzarlo nuovamente alla curva 5.

Verstappen da squalifica in Spagna: c''è differenza tra aggressività ed antisportivitàIl contatto tra Verstappen e Russell dall'onboard del pilota Red Bull

Insomma, non per la prima volta, il "tanto maturato" Max ha dimostrato nuovamente quello che è il suo più grande - forse unico - punto debole: perdere la testa troppo facilmente.

Questa manovra gli è costata 10 secondi di penalità, che lo hanno relegato dalla quinta piazza in pista alla decima finale, lasciando così per strada 9 punti.

Tuttavia, il pensiero comune del paddock è che la FIA sia stata fin troppo benevola: "Verstappen meritava la bandiera nera"ha dichiarato convintamente Nico Rosberg, campione del mondo di F1 nel 2016.

Effettivamente, un'azione deliberatamente pericolosa ed inspiegabile come questa avrebbe meritato una sanzione ben più importante, tra le più severe: drive/through, stop&go o, per l'appunto, squalifica.

Un gran peccato

Sia chiaro: l'aggressività di Verstappen, la sua voglia di vincere a prescindere da tutto, è quello che lo ha portato a conseguire tutti i successi che ha ottenuto fin qui.

È, però, doverosa una precisazione: tra l'aggressività e l'antisportività "ci passa una roba che sembra sottile, ma non è sottile", come direbbe l'allenatore di calcio Massimiliano Allegri.

È un gran peccato che la reputazione di Super Max, fatta di talento e momenti di magia pura, venga rovinata da situazioni in cui, come detto dallo stesso Russell qualche mese fa, "si scatena con una rabbia ingiustificata".

La speranza è che, prima o poi, si arriverà a parlare di Verstappen solamente per il grande fenomeno del volante qual è, piuttosto che per episodi di questo tipo. Chissà se mai arriverà quel giorno...

 

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