Patrese punzecchia i piloti della Ferrari: «Devi saper gestire una macchina imperfetta»
09/06/2025 21:45:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Al termine del triple header europeo, la Ferrari si trova al secondo posto della Classifica Costruttori. Un risultato insperato e inspiegabile per chi a Imola non era riuscito nemmeno a passare nel Q3, ma che riflette la variabilità della Formula 1 moderna: in una gara puoi essere in lotta per il podio, e in quella dopo non finire nemmeno a punti senza una ragione. O meglio, un motivo c'è, e sta in tanti piccoli dettagli, che vanno dal tipo di mescola alla temperatura dell'asfalto, che non si riescono a prevedere. E chi vince, ossia la McLaren ora o la Red Bull prima, è chi riesce a non essere scalfito da questi cambiamenti, costruendo una monoposto con una finestra di utilizzo molto ampia. 

Sembra così che il mondo di calcoli, software e alta ingegneria diventi quasi una partita al casinò, come ha indicato anche Riccardo Patrese: "Ci sono delle contraddizioni sulle prestazioni. La Ferrari a Imola era inesistente, è persino uscita dal Q3, ma poi la domenica si è difesa. Cosa è successo da un giorno all'altro non si sa, ma forse non lo sanno nemmeno loro. Non si capisce se la gomma soft nuova va meglio di quella usata, e nessuno è sicuro nemmeno di cosa fare in qualifica". Tuttavia, l'ex pilota ha invitato i due alfieri della Rossa a non lasciare la presa. "Le sensazioni possono essere diverse, ma un pilota di un certo calibro deve gestirle. Non si può pretendere di avere sempre la macchina perfetta e vincente", ha spiegato l'italiano al podcast Terruzzi Racconta. 

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