Lando Norris lo sa, e non lo nasconde: il rapporto con Oscar Piastri è destinato a cambiare. Per ora c’è rispetto, collaborazione, persino leggerezza. Ma quando la posta in palio è un titolo mondiale, prima o poi l’armonia rischia di incrinarsi.
In una stagione dove la McLaren domina la scena — sette vittorie in nove gare — la sfida iridata sembra ormai una questione interna tra i due piloti di Woking. Dopo il trionfo di Piastri a Barcellona, l’australiano guida il mondiale con 10 punti su Norris. Verstappen, terzo, è già staccato di 39.
“Non so davvero come reagirò”, ammette Norris, interpellato su un’eventuale evoluzione della rivalità interna. “Finora non ho mai vissuto una situazione diversa. Ma è ovvio che qualcosa cambierà. Non sarà sempre tutto perfetto, ci saranno momenti complicati, se non quest’anno, forse il prossimo”.
Per ora, il box McLaren resta un’oasi tranquilla, almeno secondo Norris: “Non c’è tensione. Facciamo il nostro lavoro, cerchiamo di batterci a vicenda in pista, ma nulla è cambiato nell’atmosfera interna al team”. La trasparenza resta un punto fermo: i dati sono condivisi, le dinamiche restano aperte. “Come ho detto, è semplice: usciamo entrambi in pista, vogliamo entrambi goderci la vita qui e fare del nostro meglio” spiega Lando.
La vera preoccupazione, per entrambi, è non far degenerare la rivalità in qualcosa di distruttivo. “Abbiamo lavorato bene insieme fino ad ora e non vogliamo perdere questo equilibrio”. McLaren sa quanto sia fragile l’armonia in un box che lotta per vincere tutto. Gli esempi del passato parlano chiaro: basta poco per finire in un vortice di tensioni interne. “Naturalmente voglio battere chiunque, anche il mio compagno di squadra”, conclude Norris. “Ma questo non significa che non possiamo ancora scherzare e ridere insieme. Sappiamo che arriveranno momenti difficili, ma è inutile preoccuparsene in anticipo”.
A Montreal, questo fine settimana, Norris e Piastri si ritroveranno di nuovo ruota a ruota, con una McLaren che continua a dettare il ritmo. La sfida tra i due resti accesa, certo, ma per ora l’armonia del team resta la priorità.
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