Nel corso della settimana che ha portato al Gran Premio del Canada sono uscite alcune indiscrezioni a cura di noti media italiani - Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera - che hanno posto più di un punto interrogativo riguardo il futuro di Frederic Vasseur e di Charles Leclerc. Tra le pagine della Rosea si leggeva: "Tre GP decisivi: senza progressi il Team Principal si gioca la Ferrari", mentre l'articolo a cura di Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi sollevava dubbi sul contratto a lungo termine del monegasco: "Ferrari, una crisi a tre facce e Leclerc ha perso la fiducia".
La risposta di entrambi non è tardata ad arrivare, con Leclerc che nel giovedì a Montreal ha ribadito la sua fedeltà alla Rossa, mentre Vasseur ha questa volta deciso di usare il carico da novanta ai microfoni dei media presenti. È proprio sulle dichiarazioni del manager francese che vogliamo soffermarci e magari "difendere" l'operato di chi, proprio come qualunque altro lavoratore, non fa altro che svolgere la propria mansione.
Queste le dichiarazioni del boss di Draveil ai microfoni di Sky Sport F1: "Penso si tratti di qualcuno che vuole far male al team, perchè non è una questione che riguarda soltanto me. Io sapevo benissimo il rischio al quale sarei stato esposto nel momento in cui sono entrato in Ferrari, ma parlare così di Charles insinuando che andrà via quando sin dall'inizio della stagione in ogni singola intervista ha sempre ribadito di avere un contratto a lungo termine, di amare il team e di voler vincere qui... Eppure queste voci continuano a girare. [...] L'aspetto più critico sta nel fatto che vengono messi in mezzo altri membri della squadra e non è giusto, perchè non sta ai giornalisti italiani decidere se vada sostituita questa o quell'altra persona. Bisogna considerare che questo fa un male enorme all'ambiente, credo che dovremmo essere supportati invece che gettare tutti nel fango in questo modo".
Non è certo intenzione dei media "far male alla Ferrari", a maggior ragione se si tratta di giornalisti italiani che dovrebbero - chi più, chi meno - "avere a cuore" il fatto che la Scuderia di Maranello (che in Italia, ad oggi, attira a sè più Tifosi di quanto faccia la Nazionale di calcio) riesca ad essere competitiva. Nessuno vuole attaccare qualcun altro, si tratta semplicemente del classico gioco delle parti.
I media hanno tutto il diritto di divulgare notizie e/o indiscrezioni in loro possesso (a patto che, ovviamente, si rimanga sempre nei limiti della decenza), così come Vasseur e i suoi uomini hanno il dovere di lavorare al massimo per riportare la Ferrari a competere per le posizioni che merita. Quando qualcosa non va come dovrebbe le critiche sono giuste e sacrosante, fanno parte del percorso e spesso risultano molto più costruttive rispetto agli elogi dopo una vittoria.
Ciò che ha fatto davvero rumore sono state invece le parole del Team Principal ai francesi di Canal+: "Bisogna porsi le giuste domande sul perchè la Ferrari non vince da anni. Abbiamo cambiato il Team Principal, abbiamo cambiato i piloti, abbiamo cambiato tutto tranne una cosa... (i giornalisti, ndr)".

Quanto affermato dal manager francese ai colleghi transalpini non è altro che il riflesso di ciò che è Ferrari oggi: presuntuosa (nonostante a Maranello non si veda l'ombra di un titolo dal 2008), restia all'autocritica e incapace di prendersi le proprie responsabilità. Perchè se da una parte è vero che non si conosce il clima che all'interno della GeS accompagna le decisioni complicate, dall'altra la stampa sta semplicemente svolgendo il proprio lavoro: racconta, stimola, mette in discussione.
Sia chiaro, Vasseur sta facendo ciò che qualunque capo farebbe: proteggere il suo operato e quello dei suoi uomini; nessuno osa mettere in dubbio ciò. Al contempo però non ci si può lamentare più di tanto dal momento che, in fin dei conti, se certe voci prendono corpo e si susseguono è anche perchè non si sta facendo un buon lavoro (perchè attorno a McLaren tutto tace?) rispetto a quelle che erano le aspettative e relativi proclami - sparsi qua e là dallo stesso Team Principal e piloti per tutta la pre-season - che annunciavano in pompa magna una Ferrari pronta a lottare per entrambi i Mondiali.
Le critiche esistono e fanno parte del gioco. Le hanno subite anche Jean Todt e Stefano Domenicali, due boss che prima e dopo aver vinto sono stati in grado di assorbirle. Il tempo ci dirà se anche Fred saprà fare altrettanto.
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