Il 2025 della Ferrari era iniziato, dal punto di vista comunicativo e mediatico, nel migliore dei modi. L'arrivo del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton aveva dato entusiasmo e fiducia ai tifosi.
Inoltre, le dichiarazioni di Leclerc in inverno erano state molto chiare: "Sarei deluso se non vincessimo neanche un titolo mondiale [tra quello piloti e quello costruttori, ndr]".
Poi è arrivato il confronto con la realtà, che vede una McLaren dominante, una SF-25 problematica come un cubo di Rubik ed una squadra in difficoltà sotto ogni aspetto.
Il crollo di Leclerc al Gran Premio d'Ungheria (42 secondi di distacco dal vincitore Norris negli ultimi 30 giri di gara, dopo essere stato in testa alla corsa) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Tale crollo è avvenuto per evitare una squalifica - che sarebbe stata la terza stagionale, dopo quella rimediata da entrambe le vetture in Cina - per un'usura troppo elevata del plank, ovvero la lastra posizionata sotto il fondo. Gli ingegneri hanno alzato la pressione delle gomme, il che ha comportato una perdita significativa in aderenza e prestazione, ma ha permesso quantomeno di "salvare" un quarto posto.
Giunti, oramai, alla pausa estiva, la delusione di tutto l'ambiente è palpabile. Eppure, la Scuderia non la sta gestendo nel migliore dei modi.
Invece di presentarsi alle interviste con la stampa sorridenti come se niente fosse (vero, Vasseur?), bisognerebbe avere chiarezza e rispetto nei confronti dei tifosi.
La situazione in cui si trova la Ferrari è difficile da ribaltare, ma va affrontata con cautela e consapevolezza. Sono stati commessi degli errori, e bisogna ammetterlo. Si stanno sbagliando delle cose elementari, come il calcolo dell'usura prevista del plank, e bisogna ammetterlo. Non si sta tenendo in alto il nome della Ferrari, e bisogna ammetterlo.
La società ha dato fiducia al team principal Vasseur, rinnovandogli il contratto con un accordo pluriennale. Ora spetta al francese dimostrare che è all'altezza del compito affidatogli, ovvero riportare la Rossa dove merita di essere, sul tetto del mondo.
Ora non si può più far finta di nulla. Ora servono i fatti, i risultati. Eppure, se non ci si assume la responsabilità di come si sia arrivati ad uno scenario così imbarazzante, non si può pensare con serenità al futuro. Perché, in fondo, il primo passo per andare avanti è guardare indietro e capire cosa non ha funzionato.
Leggi anche: F1 | Il più grande incubo della Ferrari spiegato da un esperto
Leggi anche: Turrini senza scrupoli: «Ferrari, delusione tremenda. Non è mai la volta buona»
Leggi anche: Ferrari, Mazzola scettico sul problema di Leclerc: «Perché Hamilton non l'ha avuto?»
Leggi anche: Alla McLaren (non) piace vincere facile
Foto: Ferrari