Daniel Ricciardo è tornato a parlare della sua carriera in F1. Da Singapore 2024, l'australiano ha messo il casco al chiodo e ha lasciato il paddock più invidiato del Motorsport. 3 pole position, 8 vittorie, 32 podi e oltre 1.300 punti: un percorso ricco di bei momenti, che si sono conclusi precocemente.
Dopo quasi un anno lontano dalle scene, Daniel è tornato a parlare dell'accaduto, raccontandosi senza alcun filtro e mantendo la sua innata simpatia: "Beh, non mi sono rasato la faccia" ha scherzato inizialmente - "La barba è la mia consolazione in questo momento. Quest'anno è stato un po' di auto-esplorazione. Ho vissuto questa vita folle e frenetica per così tanto tempo e quest'anno mi sono seduto in un po' di quiete. Ho avuto tanto tempo libero, dove mi sono dedicato a nuovi viaggi. Ho fatto diverse escursioni, sono stato persino aggredito in Alaska" ha aggiunto.
L'australiano ha maturato nuovi interessi e soprattutto nuove consapevolezze: "Ho cercato di capire chi sono oltre a essere un pilota automobilistico. Ho imparato ad apprezzare di più le piccole cose e l'importanza della famiglia e degli amici. Sono sempre stato motivato e questo a volte ti porta a essere egoista, quindi sto cercando di imparare a essere un po' più altruista e a diventare un ascoltatore migliore."
Ripercorrendo i momenti più importanti della sua vita, Ricciardo ha raccontato anche gli esordi e l'ascesa nel mondo delle corse: "Il motivo per cui ho iniziato a correre è perché nessuno lo faceva davvero. Era la mia occasione per fare qualcosa di un po' più figo di tutti gli altri. Volevo solo mettermi in mostra, ma mettermi in mostra mi ha portato in un posto davvero bello nella vita. A volte penso a cose come la vittoria a Monaco e penso: 'È successo davvero?!'
"Ho sempre amato le corse, ma non avrei mai pensato di fare la carriera che ho avuto e di arrivare in F1. Bisogna affrontare le cose un passo alla volta. Se si guarda troppo avanti, tutto sembra un po' scoraggiante" ha sottolineato.
Chiudere la carriera in età così giovane (31 anni) è stato difficile da accettare. Tuttavia, in questi (quasi) 365 giorni, Ricciardo è riuscito a riprendere in mano la propria vita, vivere nuove esperienze e - soprattutto - a trovare nuovi interessi. Oltre alla Formula 1 esiste un mondo ricco di opportunità ancora da scoprire. Non tutte le gare si vincono, ma ogni traguardo può aprire la strada a nuove e importanti avventure.
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