Le voci di un passaggio in Formula 2 del pilota IndyCar Colton Herta sono sempre più insistenti anche se questo scenario resta piuttosto complicato da realizzare. Situazione resa ancora più complicata dal finale di stagione in IndyCar del giovane pilota, con lo scorso fine settimana a Nashville che ha visto Herta perdere una posizione nella classifica del campionato.

Prima della gara IndyCar di Milwaukee, a fine agosto, era emerso che Herta era vicino a passare in F2 per il 2025.
Sebbene Herta non abbia smentito categoricamente le voci, ogni volta che ne ha parlato ha dimostrato un certo disagio. Infatti quando lo YouTuber David Land prima della gara di Nashville gli ha chiesto se sarebbe stata la sua ultima nella serie, Herta ha risposto:
"No, non è la mia ultima gara in IndyCar. Ci sono un sacco di cose di cui al momento non ho interesse a parlare con la gente".
In un altro video postato dopo la gara, Herta ha affrontato in modo scherzoso le speculazioni sul suo futuro. Forse la verità è che Herta, il suo team o Cadillac si sono messi in contatto per avere un'idea della disponibilità in F2 e nient'altro. In ogni caso i prossimi quindici giorni saranno cruciali per capire come si evolverà la situazione.
In merito alla questione della superlicenza, Herta ha quattro punti derivanti dal settimo posto in IndyCar quest'anno, 30 punti dal secondo posto nel 2024 e due punti dal nono posto nel 2023. Ma per ottenere una superlicenza in F1 ha bisogno di 40 punti quindi, rispetto ai 36 attuali, gliene mancano quattro.
C'é un aspetto da considerare: se si tratta di un reale interesse della Cadillac, Herta dovrà ottenere la super licenza entro la fine del 2026. Non è un segreto che il team americano volesse un pilota a stelle e strisce ma recentemente é stato annunciato l'ingaggio di Valtteri Bottas e Sergio Perez per il 2026 e non sappiamo quale sia la durata dei contratti e se esiste un modo per rescinderli nel caso in cui Cadillac volesse davvero prendere Herta.
In occasione dell'annuncio di Bottas e Perez, l'amministratore delegato della società dietro il team Cadillac, Dan Towriss della TWG Motorsports, che possiede e gestisce anche il team IndyCar di Andretti, ha dichiarato:
"È importante per noi assicurarci che ci sia un percorso per un pilota americano in Formula 1, e lavoreremo su questo".
Ciò corrisponde ai precedenti commenti suoi e della famiglia Andretti sui piloti americani, con Michael Andretti che aveva anche discusso la possibilità di una presenza in F2 mentre era a capo del team. Ma quando gli è stato chiesto se il piano prevedeva coinvolgeva direttamente Herta, Towriss ha risposto:
"Vorremmo confermare che non andrà in F2 il prossimo anno, ma non è quello che stiamo riferendo oggi, no".
Herta dovrà comunque chiedere il permesso ad Andretti per lasciare il suo accordo con la IndyCar, che si ritiene duri fino al 2027 e che lo rende il pilota più pagato del campionato. Quest'ultimo punto non è mai stato confermato, in quanto i team e i piloti della IndyCar tengono segreti dettagli come questo.
Ci sono degli aspetti che mettono in relazione la IndyCar con la F2 come il fatto che ogni squadra ha una direzione di sviluppo limitata e pochi modi per ottenere il meglio dalla vettura. Ma anche se, come la F2, si tratta di una serie con un telaio specifico, c'è una differenza assoluta nel numero di cose che si possono cambiare su una IndyCar rispetto a una F2. Ciò significa che mentre le squadre di IndyCar sono infinitamente più flessibili nell'adattare l'assetto della vettura alle preferenze dei piloti, le squadre di F2 non hanno questo lusso e hanno meno elementi da modificare sulla vettura.
Il comportamento di ogni vettura di F2 è molto più radicato e quindi ancora più difficile da cambiare. Se si sceglie la squadra o la vettura sbagliata, la possibilità di avere un'anno estremamente complicato sarà la realtà.
Se Herta dovesse finire su un'auto che non riesce a sfruttare, le difficoltà potrebbero farlo sembrare un pilota mediocre anche se nella realtà non lo é.
Un esempio che riesce a spiegare perfettamente questo aspetto è rappresentato dalla Honda, casa motoristica di spessore assoluto, che inserisce regolarmente in F2 piloti del suo programma e provenienti da altre serie, ma sono più quelli che hanno fallito che quelli che sono riusciti a passare dalla F2 alla F1.
Anche la Toyota ha vissuto una situazione simile quando ha inserito il campione della Super Formula 2023 Ritomo Miyata in F2 che però è riuscito a piazzarsi solo al 19° posto nel 2024 e al suo secondo anno si trova attualmente 14° a quattro gare dalla fine. Non si tratta di una critica a Miyata o ad altri piloti, è solo un quadro che serve a sottolineare quanto questa serie sia assolutamente spietata, e ancor di più lo é la F1.
Per poter pensare di fare il debutto in F1 Herta dovrebbe ottenere i punti necessari per richiedere la superlicenza. Questo é possibile solo arrivando nono in F2 il che può non sembrare complicato, ma ci sono molte cose che possono accadere e che possono farlo inciampare durante il percorso. La differenza nella gestione degli pneumatici costituisce un'aspetto fondamentale, inoltre il pilota americano si troverebbe a competere con piloti che sono reduci dalla precedente stagione di F2 o che si sono laureati campioni in Formula 3, che è considerata una categoria propedeutica alla F2 molto più della IndyCar, con pneumatici Pirelli e limitazioni di assetto simili.
Con sole quattro apparizioni in FP1 l'anno prossimo Herta otterrebbe i punti della superlicenza di cui ha bisogno, con un punto per ogni partecipazione a una sessione di test ufficiali. La Cadillac può inserirlo per tutte le FP1 che vuole nella prossima stagione, in concomitanza con i suoi impegni in IndyCar, quindi potrebbe facilmente fare ben più di quattro.
Nel 2025 ci sono ancora nove gare in cui potrebbe essere inserito in una squadra che deve soddisfare il requisito di avere due FP1 disputate da piloti esordienti in tutta la stagione su ogni vettura. Certo, Herta/Cadillac dovrebbe pagare una squadra per questo privilegio, ma è probabile che non sia conveniente portare Herta in F1 così presto.
Ma non esistono solo le sessioni di prova libere per ottenere punti, anzi. Herta è già stato collegato ai campionati invernali pre-stagionali a cui la F1 assegna punti di superlicenza. Supponendo che continui a soddisfare i criteri, il campionato di Formula Regional Middle East, che si svolge tra una stagione e l'altra della IndyCar, potrebbe essere un'opzione. Un sesto posto gli darebbe i quattro punti necessari prima dell'inizio della stagione IndyCar.
In alternativa c'è la Formula Regional Oceania Trophy che la Red Bull ha utilizzato per aumentare il totale della superlicenza di Arvid Lindblad lo scorso inverno, e che ha la stessa struttura di punti per cui il sesto posto sarebbe sufficiente.
L'aspetto positivo di questa situazione è che le capacità di Herta sembrano essere riconosciute, ma questa mossa sarebbe sismica e costituirebbe un grosso svantaggio per il suo team IndyCar, che non ha un sostituto pronto, ed è già tardi nella stagione. Ma, come sostiene la maggior parte dei fan della IndyCar, sarebbe fantastico vederlo alla guida di un'auto di F1. Accadrà oppure no? Certo, l'entrata di Cadillac da certamente più speranze in merito.
Leggi anche: Alex Palou in orbita Red Bull: il campione IndyCar verso la Formula 1?
Tutte le news, le foto, il meteo, gli orari delle sessioni ed i tempi del Gran Premio d'Italia 2025