Zandvoort: Tsunoda lotta contro tutto, anche la sua Red Bull
02/09/2025 12:45:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Il Gran Premio d'Olanda ha regalato a Yuki Tsunoda un risultato tanto atteso e che mancava dal Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna: la zona punti. Pur chiudendo al nono posto, il giapponese ha dovuto lottare fino alla fine con un problema tecnico che ha complicato la gestione della sua monoposto.

La gara di Tsunoda a Zandvoort

Zandvoort: Tsunoda lotta contro tutto, anche la sua Red Bull

Partito dalla dodicesima posizione, Tsunoda ha saputo sfruttare le circostanze favorevoli per scalare la classifica su un circuito in cui superare resta complicato. Un errore nella scelta della mappa motore durante l’ultimo pit stop lo ha però costretto a completare gli ultimi giri con un’accelerazione irregolare, che ha reso ogni curva una sfida di sensibilità e controllo. Nonostante tutto, il giapponese ha mantenuto la calma e ha portato a casa due punti preziosi che potrebbero pesare nel suo futuro con il team.

Riflettendo sulla sua gara in Olanda, Tsunoda ha detto:

"È stata una gara folle, ho avuto un grosso problema nell'ultimo stint in cui ho perso potenza nella vettura. È stata una gara difficile da gestire, le Safety Car si sono verificate in momenti terribili per me e poi abbiamo avuto il problema, quindi è stata una gara difficile. Nonostante tutto sono rimasto concentrato e ho cercato di adattarmi al problema per cercare di entrare nei punti, cosa che abbiamo fatto.  Sono contento della P9 ed è positivo essere tornato nei punti, il che mi dà fiducia".

Il giapponese ha poi sottolineato come il team gli abbia dato strumenti per crescere, e che il lavoro stia iniziando a dare frutti dal GP d'Olanda:

"Nelle ultime tre gare il Team mi ha dato molto per aumentare le prestazioni della vettura e questo è un passo nella giusta direzione. Inoltre, faccio le mie più vive congratulazioni a Isack e al suo team, perché so quanto questo risultato significhi per loro".

Mekies spiega l'accaduto

Dopo la gara al TP della Red Bull è stato chiesto cosa fosse accaduto a Tsunoda. Mekies ha chiarito che il problema si è verificato durante l'ultimo pit stop del giapponese.

Al 54° giro, Tsunoda è rientrato ai box per montare gomme nuove. Come da prassi, il suo ingegnere Richard Wood gli ha chiesto di passare alla modalità "strat 12" per l'ingresso in pit lane, ricordandogli di tornare alla "strat 11" dopo la sosta.

Il pilota però non è riuscito a riportare la vettura alla modalità standard e, secondo regolamento, non era più possibile intervenire successivamente. Tsunoda è quindi rimasto bloccato in modalità di lancio fino al traguardo.

"Eravamo bloccati nella mappa sbagliata dopo l'ultima sosta. In pratica ha guidato la parte finale con una mappa dell'acceleratore davvero, davvero poco gentile", ha spiegato Mekies.

Alla fine, sapere che Yuki Tsunoda ha chiuso nono nonostante un problema potenzialmente devastante aumenta il valore del risultato. Il giapponese ha gestito con maturità, portando punti importanti e guadagnando fiducia. Non una situazione semplice: Tsunoda deve convincere la Red Bull di meritarsi un posto anche il prossimo anno. Ci riuscirà? Lo scopriremo.

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