L'evento segnato in rosso sul calendario è ormai arrivato. Monza è Monza: affascinante, unica e speciale. E ancor di più, ovviamente, lo è per la Ferrari, che all'Autodromo Nazionale vive l'evento più atteso dell'anno, la gara di casa, quella del grande appuntamento con i tifosi riuniti a festa dove il gran risultato è d'obbligo e sbagliare non è concesso. Un evento da celebrare e onorare, sia in annate trionfali che in stagioni avare di soddisfazioni, come quella attuale che, pur essendo nata con grandi proclami, si è trasformata in un flop. Un GP unico, da celebrare, come detto, che ha portato la Scuderia a presentare novità sul fronte dell'abbigliamento e della colorazione del team.
La Ferrari, infatti, adotterà un abbigliamento speciale per il GP brianzolo, con cappellini e maglie blu, che faranno il paio con una livrea celebrativa: la SF-25 avrà una veste fortemente ispirata alla 312-T del 1975, auto che 50 anni fa (domenica sarà l'anniversario esatto) vinse proprio a Monza il campionato piloti con Niki Lauda e quello costruttori grazie ai punti della vittoria, sempre in quella domenica, di Clay Regazzoni. Un grande lavoro d'immagine, quindi, che pare non aver trovato riscontro sul fronte tecnico, visto che i tecnici del Cavallino non hanno deliberato significative novità sulla SF-25, dotata solo di adattamenti al tracciato (con il ritorno dell'ala posteriore a basso carico e una estrema, venuta pronta in extremis, il cui utilizzo è in dubbio), con l'unico boost che arriverà dalle PU fresche di cui disporranno Hamilton e Leclerc. Motori giovani dal punto di vista chilometrico, al massimo della prestazione, che potranno, se necessario, essere "spremuti" più di quanto normalmente accade con unità parte della normale rotazione.
Una gara, quindi, che per la Ferrari va a unire delle ricorrenze da onorare e un presente difficile a cui far fronte portando a casa, gara dopo gara, il miglior risultato possibile. E di questo mix, ricordando l'impresa di Niki Lauda e commentando il duro presente del team, ha parlato l'ex presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, in una recente intervista concessa a Leo Turrini. Dalle sue parole emerge chiaramente la passione e l'amore per la Rossa, insieme a una "strigliata" agli attuali vertici dell'azienda.
“Non c’è un leader, manca il senso di una leadership e si sta perdendo lo spirito che ha alimentato la leggenda del Cavallino. Enzo Ferrari era un personaggio straordinario. Aveva intuizioni audaci: all’epoca scelse me per rappresentarlo ai vertici della Scuderia. Avevo pieni poteri e dovevo fare coppia con un genio come Forghieri. A volte litigavamo, ma ci riconoscevamo nello spirito Ferrari. La sera di quella domenica di Monza, chiamai Enzo Ferrari: era commosso, continuava a raccomandare di ringraziare tutti. Mi viene ancora la pelle d’oca! Poi con Lauda... un uomo meraviglioso. Un asso. È stato come un fratello. Dopo il trionfo avevo dormito a Monza prima di tornare a Torino. Ero così felice che ignorai i limiti di velocità e la polizia mi fermò per farmi la multa. Quando mi riconobbero mi riempirono di complimenti e mi lasciarono andare. Allora la Ferrari era un'emozione popolare collettiva. È successo di nuovo con l'era Schumacher, fino al 2007. Per il presente, spesso cito una statistica: Montezemolo presidente ha vinto 8 mondiali costruttori e 6 piloti. E perso il campionato all'ultima gara nel 1997, 1998, 1999, 2006, 2008, 2010 e 2012. Eravamo protagonisti. Da troppi anni si sa già che la Ferrari non lotterà per il titolo. Non è bello. [...] Per Monza, spero vinca uno tra Leclerc e Hamilton, al cuore non si comanda…”.
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