McLaren esemplare, nessuno mai era arrivato a tanto

Prestazione al di sotto del livello atteso, autrice di una gara buona, ma mai pericolosa a tal punto da poter pensare di battere Verstappen in pista (solo una Safety Car, se chiamata in causa nel momento opportuno, poteva cambiare la situazione), la McLaren si è comunque distinta nel GP d’Italia. Il team, leader della classifica iridata, ha fornito al pubblico un episodio che merita assolutamente di essere adeguatamente analizzato nella sua completezza prima di schierarsi dalla parte di chi apprezza e chi no.

Norris e Piastri sono stati per gran parte della gara alle spalle di Verstappen in seconda e terza posizione, rispettivamente. Con Lando distante sei secondi, prima della sosta dell’olandese, la squadra color papaya ha pensato che avrebbe dovuto sperare in un fattore esterno per vincere il GP. Così ha deciso di allungare il più possibile lo stint sulle Medie, sperando in una Safety Car, che però non è sopraggiunta. Al 45° giro Oscar rompe gli indugi montando le Soft per le ultime nove tornate, mentre Lando fa la stessa mossa, ma con un giro di ritardo.

Purtroppo il pit stop di Norris va storto, si perdono alcuni secondi preziosi nell’avvitare l’anteriore sinistra e Lando si ritrova a rientrare in pista in terza posizione alle spalle di Piastri. Ed è in questo momento che tutti gli appassionati si sono ritrovati ad assistere ad un evento a cui è difficile trovare un metro di paragone. La squadra ha sbagliato, ammette lo sbaglio. Si scusa con Lando e chiede a Piastri, il leader del mondiale (che avrebbe potuto guadagnare altri tre punti sul rivale), di lasciarsi passare dal compagno a causa dell’errore commesso.

A Monza abbiamo assistito ad un momento unico nel suo genere

La cosa che più ci ha colpito è che l’australiano non se lo è fatto dire due volte. Senza cincischiare troppo, rallenta quasi di colpo (aveva 2’’ di margine) fino a farsi superare da Lando. Il duo perde tantissimo tempo da Verstappen. Ricucire il gap non è più possibile, ma i due non entrano nemmeno in battaglia tra loro. Norris si riprende la posizione e Piastri termina la gara al seguito come senza dire una parola. Nessuna critica, nessun tipo di malumore. Nessuna incomprensione.

Se la McLaren lo avesse fatto a parti invertite, si sarebbe potuto affermare che c’era della malizia nella scelta, ma dire al leader di mondiale di cedere la posizione al suo principale avversario è stato un momento unico nel suo genere.

Si possono criticare tantissime cose in merito a questa decisione (soprattutto: si poteva o non si poteva fare?) , ma noi vogliamo soffermarci sugli aspetti positivi. La McLaren è stata esemplare. In un mondo che vuole tutto, che ci insegna a dover approfittare dei momenti a noi favorevoli e cercare con tutti noi stessi di affermarci senza preoccuparci troppo di coloro che ci stanno attorno, la casa di Woking ha deciso di darci l'esempio opposto.

Non conta quanto ci sia in gioco, non conta il pensiero che la gente si farà su di te. In quella circostanza il team ha commesso un errore, lo ha ammesso, ha chiesto scusa e vi ha posto rimedio. La ‘famiglia’, la squadra, le persone, sono ciò che ha veramente importanza. Andrea Stella ha fondato le sue vittorie, la rinascita del team McLaren, su una base molto solida: la fiducia. A tal punto che adesso sonio 'i valori' la sua vera forza.

Battere o raggiungere il livello di una squadra fondata su queste pietre miliari non sarà semplice per nessuno.

Foto: McLaren

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