Il GP d’Italia ha riservato come sempre tante emozioni. Per quanto riguarda la gara essenzialmente al via, mentre il GP è stato abbastanza piatto. La lotta fra i piloti si è consumata prevalentemente ai box. Il contatto tra Sainz e Bearman nel corso del 41° giro ha causato un colpo al cuore del muretto Red Bull e di Max Verstappen, ma fortunatamente per l’olandese, i due sono riusciti a ripartire scatenando solo una bandiera gialla momentanea.
Tuttavia, abbiamo assistito ad una gara particolarmente intensa dal punto di vista delle strategie. Molti piloti hanno preso parte alla gara scattando sulla C4 Media e ciononostante sono riusciti a percorrerci oltre i tre/quarti di gara senza aver bisogno di effettuare la sosta. L’idea della McLaren, di effettuare il pit stop molto in ritardo, sperando in una Safety Car, ci ha tenuto con il fiato sospeso. Poi l’errore commesso durante il pit stop di Norris e il successivo team radio rivolto a Piastri, invitandolo a cedere la posizione al compagno di box, ci daranno modo di parlare di qualcosa nei prossimi giorni.
Il GP termina con la vittoria di Verstappen, che rifila 19’’2 secondi a Lando Norris, davanti a Piastri, Leclerc, Russell e Hamilton. Prima di analizzare nel dettaglio quanto accaduto, andiamo a fare un recap delle strategie attuate dai piloti nel corso del GP d’Italia.
Come preventivato dalla Pirelli e da noi, in seconda battuta, nella mattinata di oggi (leggi qui), la strategia che è andata per la maggiore è stata quella ad una sosta che ha visto l’utilizzo di Medie C4 e Hard C3. Per l’appunto, tra chi ha scelto di usare le mescole gialle alla partenza e le bianche nel finale, abbiamo il leader della gara Verstappen, poi Leclerc, Russell, Hamilton, Bortoleto e Antonelli (piloti riusciti tutti a giungere a punti), seguiti da Sainz in P11, Bearman, Tsunoda e Colapinto.

Su Hard-Media invece troviamo Albon (autore di un buon settimo posto) e Hadjar. Le McLaren sono le uniche ad essere andate su Medium-Soft, Lawson è stato il solo a fare Soft-Hard, mentre Ocon, Gasly, e Stroll sono andati su Hard-Soft. Alonso e Hulkenberg i piloti ritirati, entrambi per problemi tecnici (Nico è dovuto rientrare ai box durante il giro di formazione, Fernando ha dovuto abbandonare la gara per un danno alla sospensione dopo un passaggio, nemmeno così aggressivo, sul cordolo in uscita dell’Ascari).
Il rendimento della C4 è andato un po’ oltre le previsioni. La McLaren ci ha fatto quasi tutta la gara (46 giri su 53 per Norris) e probabilmente, anche Verstappen avrebbe potuto fare la stessa cosa. Max ha semplicemente preferito andare sul sicuro. La Pirelli avrebbe potuto rischiare di più portando a Monza una C4-C5 e C6? Osservando quanto accaduto, ovviamente sì. Però era complicato stabilirlo prima della gara. Lo scorso anno abbiamo avuto solo Leclerc (tra i piloti dei top team) su una sosta, gli altri erano andati su due preoccupati del graining.

Non è facile per la Pirelli stabilire le mescole da utilizzare senza poter contare su troppi dati a sua disposizione. Si fanno sempre delle rilevazioni, ma non potendo girare, è difficile pronosticare il livello di grip e degrado derivante dall’interazione tra gomme e tracciato. Comunque, dal momento che è stata la C4 la mescola più utilizzata e quella che ha percorso il maggior numero di giri, possiamo dire che se la Pirelli avesse nominato C4, C5 e C6 la situazione non sarebbe molto cambiata in ottica gara. La C4 avrebbe soltanto cambiato colore. Nell’immagine a seguire trovate i giri percorsi per mescola dai piloti.
Sulla Ferrari non c’è molto da dire quest’oggi. Il quarto posto è il massimo a cui Leclerc potesse ambire, mentre Hamilton è autore di una buona rimonta, salendo dalla P10 di partenza alla P6 alle spalle di Russell. L’altro punto rimasto da analizzare è il distacco che Verstappen è riuscito ad impartire alle McLaren. Come affermato da Max, il gap non è del tutto veritiero. Poco prima della sosta Max aveva 5’’ di margine su Norris, che però ha dovuto continuare a percorrere diversi giri su gomma usata (gialla) nella speranza che subentrasse una Safety Car per superare l’olandese. Il gap è frutto della strategia tentata dalla McLaren a cui va aggiunto l’errore commesso ai box sulla vettura di Lando e conseguente inversione delle posizioni tra i due alfieri papaya.
Al netto di tutto, crediamo sia dovuto fare una menzione speciale alla gara di Albon, da 14° a 7°, di Bortoleto, riuscito a chiudere davanti ad Antonelli e di Hadjar, che seppur scattato dalla pit lane è riuscito a tagliare il traguardo a punti in decima posizione. C’è stata invece un po’ di insoddisfazione nel box Mercedes sia per il quinto posto di Russell che, ancor di più, per la nona posizione conquistata da Kimi. Continua il momento buio di Tsunoda ancota fuori dai punti in 13° posizione.
Foto copertina: X, Ferrari, foto interne: Pirelli
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