La Formula Uno è uno sport in cui il blasone passa in secondo piano molto presto e forse l'ambiente per eccellenza in cui contano solo i risultati, ed è proprio quello che oggi manca all'Alpine. Per questo motivo Flavio Briatore ha delineato le linee guida del futuro del team francese, che punta tutto sul 2026: anno del cambio regolamentare e del debutto del motore Mercedes. Tornato alla guida nel 2024, Briatore ha ribadito che “non ci saranno più scuse” e che l’obiettivo è tornare a lottare per podi e vittorie. Con Pierre Gasly confermato fino al 2028 e Franco Colapinto in valutazione, Alpine cerca stabilità e prestazioni per rilanciarsi ai vertici della F1.

Molto distante dai rivali, Alpine ha deciso di concentrare tutte le risorse sul 2026, accettando di sacrificare il 2025. Una scelta rischiosa, ma che il team considera necessaria:
"Alpine non ha la capacità di sviluppare la vettura del 2025 e di produrre la nuova monoposto per il 2026. A un certo punto bisogna fare delle scelte. L'anno prossimo il motore sarà fornito dalla Mercedes anziché dalla Renault. Nel 2026 avremo un motore come gli altri, potrà essere migliore o meno, ma non avremo più scuse. Le risorse finanziarie ci sono, grazie al sostegno della Renault e dei nostri sponsor. La galleria del vento e gli ingegneri stanno lavorando bene. Abbiamo tutto per farlo e dobbiamo farlo".
Al suo arrivo nel giugno 2024, Briatore aveva annunciato come obiettivo le vittorie nel 2026 e il titolo mondiale nel 2027. Oggi il discorso cambia, ma il manager si dice convinto che Alpine abbia i mezzi per essere già competitiva nell'immediato.
"Possiamo salire sul podio l'anno prossimo. Abbiamo il potenziale per essere tra i primi 6 e persino tra i primi 4 se tutto va bene. Non sono tornato per fare il turista".
Le incertezze societarie restano. L'ex AD Renault Luca de Meo, artefice del ritorno di Briatore, aveva smentito le voci su una possibile vendita della squadra. Ma la sua uscita improvvisa a luglio ha riacceso i dubbi. Il nuovo CEO François Provost ha chiarito, durante il GP d'Italia, che l'intenzione è quella di restare in Formula 1.
"François Provost vuole una squadra competitiva e garantisco che l'anno prossimo saremo lì, il che significa arrivare sul podio e stare nei primi 6-7 posti. Dalla parte commerciale a quella tecnica, tutti sono molto motivati", ha sottolineato Briatore.
Per lottare in F1 servono una monoposto competitiva e un team solido, ma anche i piloti hanno un ruolo decisivo. Per questo l'Alpine ha blindato Gasly fino al 2028, considerato "uno dei pilastri del progetto".
Resta invece aperta la questione del secondo sedile per il 2026. L'esordiente argentino Franco Colapinto, dopo un avvio difficile, ha mostrato progressi convincenti. Briatore ha fissato la fine di ottobre come termine per decidere, senza escludere la conferma del giovane talento.
"La squadra ha bisogno di stabilità e la possibilità di mantenere gli stessi due piloti fa parte di questa stabilità. Per il momento non abbiamo ancora deciso, ma di solito la stabilità significa tenerli entrambi. La cosa più importante è fare una macchina che funzioni bene".
Le parole di Briatore lasciano intendere scenari diversi: da un lato l'addio dell'argentino, dall'altro una chance in più per conquistare fiducia e continuità. Dopo i tanti cambiamenti vissuti dal team dal 2024, la stabilità potrebbe passare anche da lui. Colapinto sarà in griglia nel 2026?
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