Ferrari, Leclerc attacca Verstappen in radio: «Non può lamentarsi se fa lo stesso...»
19/10/2025 12:15:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La Ferrari, vedendo i risultati delle ultime gare, sembrava aver intrapreso un trend negativo e, purtroppo, ben consolidato: dal rientro dalle vacanze il Cavallino ha mostrato prestazioni deludenti, con un bottino di punti conquistato assimilabile, più che a un top team, a una squadra di centro classifica. Una regressione a cui era corrisposta invece una lodevole e tangibile crescita dei rivali: McLaren sempre nel ruolo di team da battere, avvicinata dalle rinate Red Bull e Mercedes, autrici di grossi passi avanti verso la vetta. Al contrario, la Scuderia sembrava smarrita e sempre più sopraffatta (come prestazioni e gestione) dai problemi della SF-25 che, malgrado le novità portate in pista, mai sono stati risolti. Un quadro che rendeva impossibile anche solo ipotizzare una svolta al mondiale, tale da relegare il team nel ruolo di terza o quarta forza in campo, con il secondo posto in classifica costruttori in pericolo. Il tutto, al netto di un’inversione di rotta che, almeno nella prima parte del GP degli Stati Uniti, non sembrava poter arrivare, visto che la Ferrari era parsa tutt'altro che in forma...

Inizio negativo al COTA...

La SF-25 nella qualifica Sprint del Circuit Of The Americas è stata inguardabile: sesta forza in campo, con Hamilton e Leclerc solo in ottava e decima posizione, staccati da gap importanti rispetto ai rivali a causa di un'auto lenta in ogni scenario e difficile da guidare.

Un trend negativo confermato anche nella gara Sprint dove, malgrado un quarto e quinto posto finale ('regalo' del caos in curva uno che ha messo k.o. alcuni protagonisti), la SF-25 non è mai stata in grado di incidere, pagando dazio sia rispetto ai rivali noti sia a quelli solitamente abituati a stare dietro alla Rossa.

Malgrado tutto però, almeno come sensazioni, la SF-25 era stata migliore per i due piloti, tanto che Charles Leclerc aveva speso parole di ottimismo per la qualifica grazie alle molte cose imparate nei 100 km di Austin, aprendo alla possibilità che l'auspicata inversione di rotta potesse davvero arrivare. Detto, fatto, perché le buone sensazioni sono state confermate dalla qualifica americana, dove il Cavallino ha mostrato una bella reazione alle difficoltà, mettendo in pista una monoposto veloce e ben bilanciata, capace di cogliere un bel risultato.

Reazione e qualche tensione

Una vettura che ha permesso a Leclerc di piazzarsi al terzo posto e Hamilton al quinto: score possibile grazie, tra le varie cose, a un gran giro del monegasco. Charles è stato capace di fare la differenza nell'ultimo giro veloce, senza sbagliare o subire la pressione figlia della consapevolezza di non avere già messo al sicuro un tempo nel primo run a causa di un suo errore all'ultima curva.

Non solo, poiché il ferrarista ha anche gestito un giro iniziato non al meglio a causa della presenza, in fase di lancio, della Red Bull di Verstappen, che, anche se più un fattore di distrazione che causa di una perdita di tempo, ha "ostacolato" l'esecuzione del giro della monoposto numero 16. Episodio di cui, via radio, si è lamentato lo stesso Leclerc a fine sessione, pungendo l'olandese per essere stato autore dello stesso gesto di cui si era platealmente lamentato a Singapore, accusando Lando Norris di impeding.

Leclerc: "Quello che ha fatto Max... Non può lamentarsi a Singapore quando fa lo stesso altrove, quindi... ok. Porca miseria, un peccato per il traffico."

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Foto copertina www.ferrari.com

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