Piastri, il mistero della velocità: Stella ha la risposta
26/10/2025 14:30:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Oscar Piastri lo ha definito “un mistero”: il divario di prestazioni rispetto al compagno Lando Norris — ben 0,588 secondi nelle qualifiche del GP di Città del Messico — ha acceso speculazioni nel paddock. E quando la velocità manca, la Formula 1 non resta mai in silenzio.

La mente umana cerca schemi, e così sono nate teorie: danni alla vettura, problemi tecnici, persino ipotesi complottistiche secondo cui la McLaren favorirebbe Norris. Ma Andrea Stella, team principal del team britannico, ha una spiegazione molto più razionale e la sua analisi va dritta al cuore del problema.

Nessun guasto per la McLaren di Piastri

Piastri, il mistero della velocità: Stella ha la risposta

Stella é categorico: la vettura di Piastri é perfettamente funzionante.

“Ogni prova, ogni dato, ogni misurazione indiretta delle informazioni di cui disponiamo ci dice che non ci sono problemi con la vettura e non abbiamo motivo di sospettare che sia così”.

Nemmeno il telaio potrebbe essere il problema:

“So che nella storia della Formula 1 si é parlato di cambiare il telaio. Io cambierei altri componenti oltre al telaio, come il fondo e l'ala anteriore, ma in realtà c'è una rotazione delle parti, quindi non é che ci siano sempre le stesse parti sulla vettura. Quindi abbiamo motivo di essere rassicurati sul fatto che non ci siano problemi con la vettura”.

La chiave, secondo Stella, sta nelle differenze di guida tra Piastri e Norris. Il primo è più conservativo, il secondo più aggressivo in condizioni di bassa aderenza:

“Se Oscar potesse spingere un po' di più sulla vettura, il tempo sul giro migliorerebbe. Ma il suo istinto naturale é quello di mantenere la vettura in ordine ed eliminare lo slittamento. Di conseguenza, perde frazioni di secondo ad ogni curva, che si sommano in un deficit maggiore alla fine del giro”.

Poca aderenza a Città del Messico

È un equilibrio delicato: troppo slittamento può surriscaldare le gomme e compromettere le prestazioni. Ma un certo grado di scivolamento é necessario per generare velocità. In questo contesto, l’Autodromo Hermanos Rodriguez é considerato uno dei circuiti con meno grip dell’intero calendario. La superficie poco utilizzata accumula polvere, ed è naturalmente irregolare. Stella lo spiega con precisione:

“L'aggregato utilizzato sulla superficie dell'asfalto é relativamente liscio. L'aderenza degli pneumatici é in parte determinata dal battistrada che si inserisce nelle cavità dell'asfalto; più piccoli sono gli spazi, minore é l'aderenza micro-meccanica generata.”

Questi ultimi due weekend hanno messo in luce le differenze di stile di guida tra Oscar e Lando. Infatti, Andrea Stella ha così commentato le preferenze dei due piloti:

“L'auto più veloce é anche un'auto che deve essere guidata in un certo modo. Soprattutto quando si hanno condizioni come quelle che si trovano qui e, in una certa misura, ad Austin, con asfalto caldo, pneumatici che slittano, e il modo in cui si genera il tempo sul giro è un modo che, direi, viene relativamente naturale a Lando e meno naturale a Oscar. Lando é il pilota che va con bassa aderenza: alla fine dello stint, quando le gomme sono piuttosto usurate, consumate, l'aderenza è bassa, è lì che vediamo Lando fare settore verde, settore verde, settore verde. Oscar, invece, è più un pilota che punta sull'aderenza, ed è lì che può sfruttare il suo incredibile talento.”

Stella invita alla pazienza. Piastri é ancora nella sua terza stagione in Formula 1, e ogni sessione é un’occasione per imparare:

“Non dobbiamo dimenticare che, pur parlando del leader del campionato piloti, non ha ancora completato la sua terza stagione in Formula 1. Affrontare situazioni come quella che abbiamo vissuto ad Austin é il modo migliore per calibrare se stessi come piloti. Quindi Oscar, ad ogni sessione, sta imparando un po' cosa deve fare, cosa deve sentire per poter dire 'ora sono veloce' in queste condizioni specifiche, che al contrario sono condizioni più naturali per Lando. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, penso che per Oscar sia più un esercizio di calibrazione. Sono sicuro che tutto questo darà i suoi frutti”.

Il divario tra Piastri e Norris non nasce da problemi tecnici né da strategie nascoste, ma da un diverso modo di interpretare la guida in condizioni estreme. Andrea Stella lo ha spiegato con chiarezza: è una questione di sensibilità, di adattamento, di crescita. E mentre Oscar continua a calibrare il suo talento su piste complesse e grip instabile, la McLaren guarda avanti con fiducia. Perché ogni curva, ogni sessione, ogni sfida é un passo verso la piena maturità.

Leggi anche: Norris e il giro perfetto: il segreto svelato

Foto copertina x.com

Foto interna x.com

 

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