Ferrari, forse non è il caso di fare i fenomeni...
Fare qualcosa di diverso dalla concorrenza in Formula 1 rappresenta, a prescindere dalle conseguenze, una scelta coraggiosa. Eppure, c'è una differenza tra fare qualcosa di diverso dalla concorrenza e cercare di "fare i fenomeni"...

08/11/2025 13:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Nell'unica sessione di prove libere del Gran Premio di San Paolo, in Brasile, la Ferrari è stata l'unica scuderia a non aver effettuato neanche una simulazione di qualifica con gomma media o morbida, utilizzando solamente la mescola dura.

Una scelta che ha fatto storcere non poco il naso ai tifosi, specialmente dopo il risultato delle qualifiche Sprint (Leclerc ottavo, Hamilton undicesimo).

Una scelta che rischia di diventare davvero insensata nella giornata di sabato...

Ferrari, una sola parola: perché?

In tanti si sono chiesti il motivo dietro la decisione della Rossa, che però è facilmente intuibile: avere a disposizione un set in più di Pirelli per il resto del weekend.

Il problema per la Scuderia sorge quando, nella giornata di sabato, le previsioni meteo indicano che una tempesta si abbatterà sul circuito di Interlagos.

Se così dovesse essere, tutte le squadre utilizzeranno soltanto mescole da bagnato nella Sprint prima e nelle qualifiche poi.

Ciò significherebbe che la Ferrari perderebbe l'unico - eventuale - vantaggio di aver salvaguardato un set nelle prove libere.

Sia chiaro: in Formula 1, provare a fare qualcosa di diverso dalla concorrenza porta sempre con sé un rischio. Un rischio che va, però, ponderato nella maniera corretta.

È plausibile pensare che, dando la possibilità a Leclerc e Hamilton di effettuare una simulazione di qualifica, i due avrebbero ottenuto un risultato leggermente migliore. Di certo non una prima fila, ma semplicemente un risultato leggermente migliore.

Allora, che senso ha cercare di "fare i fenomeni", quelli più intelligenti e bravi degli altri? In fondo, nello sport così come nella vita, parlano i risultati. E quelli della Ferrari, da quasi due decenni, parlano chiaro.

 

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