Interlagos, tra sospetti e regolamenti: Alonso accende il dibattito
11/11/2025 17:30:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Le parole di Fernando Alonso dopo il Gran Premio del Brasile hanno acceso i riflettori sul tema delle prestazioni altalenanti tra qualifiche, Sprint e gara tradizionale. L’asturiano, arrivato quinto e sesto nelle prove veloci ma solo undicesimo e quattordicesimo nelle sessioni principali, ha lasciato intendere più di quanto abbia detto apertamente:

“Abbiamo perso un po’ di ritmo… Non posso essere del tutto sincero, ma tutti migliorano parecchio”.

Una frase che ha alimentato sospetti e discussioni nel paddock.

Il nodo delle altezze e il caso Aston Martin

Interlagos, tra sospetti e regolamenti: Alonso accende il dibattito

Secondo diversi esperti, la chiave sta nelle altezze delle monoposto e nella gestione del “plank” in resina sotto il fondo, che deve rispettare limiti di usura precisi.

A Interlagos, con i suoi dislivelli e curve impegnative, la variazione di peso tra Sprint e gara tradizionale obbliga i team a modificare l’assetto. Alcune vetture reagiscono meglio, altre – come l’Aston Martin – soffrono molto. Alonso ha fatto riferimento proprio a questa sensibilità, ma anche al sospetto che alcune squadre stiano rischiando di più, confidando nei controlli FIA solo su un numero limitato di vetture. Carlos Sainz ha infatti sottolineato:

“È molto strano che Bearman fosse più veloce delle McLaren”, frase che ha riecheggiato nel paddock e alimentato dubbi sui possibili assetti borderline.

Verstappen, un caso a parte

Diversa la situazione di Max Verstappen. Dopo un deludente sedicesimo posto in qualifica, Red Bull ha rivisto radicalmente il set-up, tornando a una configurazione più rigida e basilare. La scelta, pur costringendo l’olandese a partire dai box, ha trasformato la sua gara in una rimonta spettacolare fino al terzo posto. George Russell ha commentato: “La sua auto era la più veloce in gara, è strano”, mentre Norris ha aggiunto: “È stata la più veloce di tutte oggi”.

La vettura è stata verificata dopo la gara e risultata perfettamente regolare.

Le dichiarazioni di Alonso e le prestazioni altalenanti di diversi piloti hanno riportato al centro del dibattito la questione delle altezze e dei rischi che alcuni team sembrano disposti a correre.

Se Aston Martin appare penalizzata da una maggiore sensibilità del plank, Red Bull ha dimostrato ancora una volta la capacità di adattarsi e ribaltare la situazione. A Interlagos, tra sospetti e conferme, il tema del set-up resta decisivo.

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Foto copertina x.com

Foto interna x.com

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