Adrian Newey, progettista leggendario della Formula 1, è famoso per aver realizzato alcuni dei suoi lavori migliori al tavolo da disegno, ma in realtà questo non è il suo metodo preferito per sviluppare le idee. Al contrario, come riportato da The Race in un'affascinante panoramica sul processo che il britannico sta seguendo presso la sede dell'Aston Martin per sviluppare la vettura 2026, Newey ha rivelato che in realtà preferisce trascorrere il tempo con altre persone fuori dal suo ufficio.
L'ex Red Bull infatti crede fermamente che la chiave del successo di un team non sia quella di affidarsi esclusivamente al suo contributo. Ritiene invece essenziale che tutta la squadra sfrutti la creatività collettiva degli ingegneri, e che quindi la condivisione delle idee sia una parte importante di questo processo.
In un'intervista condotta per conto dello sponsor principale dell'Aston Martin, Ma'aden, e pubblicata giovedì, Newey ha parlato di come attualmente suddivida il suo tempo in fabbrica: "Siamo un team di circa 300 ingegneri. La collaborazione è ovviamente l'aspetto fondamentale e, per molti versi, più importante dei talenti individuali all'interno dell'organizzazione".
Il britannico ha poi aggiunto: "È il modo in cui lavoriamo tutti insieme e ci assicuriamo di comunicare, traendo il massimo l'uno dall'altro".
"Personalmente trascorro circa il 50% della mia giornata lavorando con gli altri ingegneri, sia a livello individuale, riuniti attorno a una stazione CAD, o in riunione. In generale, se devo essere sincero, preferisco il primo metodo, perché penso che le riunioni individuali siano spesso l'occasione giusta per fare brainstorming. In quelle collettive invece, se non si sta attenti, diventano scambi di informazioni procedurali senza che emergano effettivamente nuove idee, che sono, ovviamente, la parte importante di tutto il lavoro. Abbiamo bisogno di un mix"
Newey ha poi affermato che i vincoli temporali, causati della revisione delle regole della Formula 1 per il 2026 lo costringono a trascorrere più tempo da solo di quanto vorrebbe: "Siamo sottoposti a una forte pressione per rispettare le scadenze e rilasciare in tempo per i test di gennaio le parti architettoniche principali della vettura, ovvero il cambio, seguito dal telaio, dalla sospensione anteriore, dalla sospensione posteriore, ecc".
"In realtà, probabilmente sto dedicando un po' più tempo di quanto vorrei, circa il 50%, al tavolo da disegno o all'analisi del CFD, ai programmi di dinamica dei veicoli e a tutto il resto. Sto cercando di assicurarmi che stiamo elaborando un concetto che soddisfi tutto il gruppo. Non voglio mai che non ci sia il coinvolgimento e l'approvazione di tutti".
Mentre Aston Martin lo ha ingaggiato per aiutarlo a spingersi verso la testa della griglia, Newey ritiene che le possibilità di raggiungere questo obiettivo dipendano da quanto bene l'intera organizzazione, che ha subito cambiamenti radicali negli ultimi anni, riesca a lavorare insieme.
Alla domanda su cosa ne pensasse del 2026, ha dichiarato: "La risposta onesta è che non ne ho assolutamente idea. Siamo in un periodo di trasformazione. Come squadra, siamo cresciuti rapidamente. Ora siamo in una fase di assestamento. Essendo cresciuti enormemente in termini di numeri, ora dobbiamo far assestare tutti e farli lavorare bene insieme. Penso che la soddisfazione derivi dal lavorare in gruppo per andare avanti. Se riusciremo a ottenere questo obiettivo nel 2026, sarà il primo traguardo raggiunto".
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