"È bello essere tornato". Questo il team radio di Oscar Piastri al termine delle qualifiche Sprint del GP del Qatar, in cui ha conquistato la pole position. Norris (3°) e Verstappen (6°) avranno più lavoro da fare nella breve gara di 100 km.
Un sospiro di sollievo, sintomo di soddisfazione dopo un periodo difficile, ma anche di consapevolezza che potrebbe essere troppo tardi oramai per diventare campione del mondo.
Analizziamo insieme la prestazione dell'australiano - e quella dei suoi rivali - attraverso i dati della telemetria.
Nonostante la superiorità tecnica della McLaren, George Russell è riuscito ad ottenere la prima fila, avendo la meglio su Lando Norris e mancando la pole position per 32 millesimi appena.
Come si nota dal grafico in basso, la sua Mercedes è estremamente competitiva nel primo e nel secondo settore (cerchi turchesi in sovraimpressione), ma Piastri sfrutta al massimo la capacità della MCL39 di mantenere le gomme nella finestra termica ideale nel corso dell'intero giro (cerchi arancioni in sovraimpressione).

Nella sequenza di curve 13, 14 e 15 - che si affronta ad una media superiore ai 250 km/h - l'australiano recupera più di 2 decimi, decisivi per la conquista della prima posizione.
Per la prima volta dopo diversi weekend, Piastri si è mostrato più a suo agio alla guida della McLaren rispetto al leader del campionato, Lando Norris.
Forse un po' di pressione (fisiologica nel fine settimana in cui può ufficialmente laurearsi campione iridato) ha giocato un brutto scherzo al britannico, che ha commesso molteplici errori nel corso della sessione.
Le principali differenze tra i due piloti del team di Woking si notano nelle sequenze di curve 6,7,8 e 9,10. Norris preferisce attaccare il punto di corda con maggiore velocità in ingresso (cerchi bianchi in sovraimpressione), mentre Piastri favorisce la trazione in uscita (cerchi arancioni in sovraimpressione).

Max Verstappen si è lamentato non poco delle difficoltà riscontrate alla guida della sua Red Bull, terminando le qualifiche Sprint addirittura alle spalle del compagno di squadra, Yuki Tsunoda.
Dopo un primo tentativo in cui ha commesso un errore - e probabilmente danneggiato il fondo della propria monoposto - l'olandese non è andato oltre il sesto posto.
Effettivamente, se si confronta il giro del quattro volte campione del mondo in carica con quello del poleman, evince una netta superiorità della McLaren in qualsiasi tipo di curva (cerchi arancioni in sovraimpressione).
Vista l'impossibilità di cambiare assetto, secondo la regola del parco chiuso, la Sprint di Verstappen si preannuncia in salita.

Una Sprint, due gare, 58 punti a disposizione e 24 da recuperare nei confronti di Norris. Piastri non ha intenzione di mollare la lotta al titolo, almeno fin quando la matematica non lo condannerà ad accettare il proprio destino.
Su quella che è, guardando ai risultati degli scorsi anni, la pista in cui l'australiano riesce ad esprimersi al meglio, il classe 2001 ha bisogno di un weekend perfetto per arrivare ad Abu Dhabi in piena corsa.
Il primo passo è stato fatto, conquistando la pole position per la Sprint nella sessione di qualifiche del venerdì. Il secondo è rappresentato da una gara di 100 km dove, mantenendo la testa in partenza, la vittoria è assolutamente alla portata.
Dopo due mesi totalmente opachi, Piastri sembra esser tornato al livello che gli ha permesso di restare in testa al campionato per ben 15 gare. Potrebbe essere troppo tardi, ma ormai Oscar non ha alternative: per vincere il Mondiale, deve fare il massimo e sperare che Norris non massimizzi ogni risultato. Con la consapevolezza che, in Formula 1, può succedere di tutto fino alla bandiera a scacchi.
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