Sconfitti sì, ma a testa alta
Battuti in classifica, ma non nell'orgoglio: è questa la sensazione con la quale Verstappen e Piastri affronteranno l'inverno, consapevoli di aver comunque trovato la forza di reagire a problematiche tecniche e personali durante l'arco della stagione.

12/12/2025 08:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Si tende a dire che la storia si ricorda solo i vincitori e non gli sconfitti, ma forse quando tra qualche anno guarderemo al 2025 sarà molto probabilmente diverso. Sicuramente risulterà impossibile cancellare dalla memoria la quasi impresa di Max Verstappen, capace di recuperare più di 100 punti da Monza ad Abu Dhabi, sfiorando un qualcosa che sarebbe entrato di diritto non solo nella storia della Formula 1, ma dello sport mondiale.

Un quinto titolo accarezzato e sfumato per sole due lunghezze, ma con la piena consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per provare a ribaltare una situazione che a Zandvoort era a dir poco drammatica. Max chiude comunque la stagione con il maggior numero di pole position e vittorie (8), ulteriore certificazione di come - nonostante la riconferma mancata - questa sia stata l'annata che ha consegnato all'olandese il lasciapassare per accomodarsi al tavolo delle leggende della massima serie automobilistica.

Sconfitti sì, ma a testa alta

Quanto a Red Bull - dopo la grande reazione della seconda parte di stagione - ora è il momento di aprire un nuovo cliclo, senza tuttavia i principali artefici dei successi di Verstappen: da Newey a Rob Marshall, passando per Horner, Helmut Marko e Honda, con in aggiunta la sfida di fabbricare in casa la propria Power Unit. Un'occasione per ripartire da un foglio bianco sul quale verrà scritto a caratteri cubitali il leitmotiv che accompagnerà il 2026 di Milton Keynes: convincere Super Max a restare.

Voglia di riprovarci

Chi avrà forse maggiori rimpanti è Oscar Piastri - leader del Mondiale per 15 appuntamenti sui 24 totali - rimasto incastrato in una spirale negativa iniziata nel weekend da incubo di Baku e conclusasi solo in Qatar, quando ormai a tenere in vita il sogno Mondiale era rimasta la sola matematica. A certificare il periodo buio ormai alle spalle è stato proprio il finale di Abu Dhabi che - nonostante il titolo perso - ha dato continuità a quanto si era intravisto la settimana precedente in quel di Losail.

Sconfitti sì, ma a testa alta

Protagonista come Verstappen di una gara in solitaria che, dopo il sorpasso ai danni di un comunque conservativo Norris, gli ha visto effettuare un super primo stint con gomma hard; l'ultima fase di Gran Premio (o per meglio dire, di qualifica) fatta di giri veloci su giri veloci non è comunque bastata per assicurarsi la vittoria di tappa, ma quel che resta è certamente l'ottima prestazione che non ha mai dato possibilità al box di chiedergli di coprire le spalle a Lando.

Tra Qatar e Yas Marina sono quindi due i fine settimana consecutivi nei quali alla bandiera a scacchi Piastri è riuscito a (ri)mettere le ruote davanti al neo Campione del Mondo, aspetto che gli permetterà di cominciare il 2026 con maggiori certezze rispetto a un mese fa, quando senza dubbio troveremo un pilota diverso e più maturo.

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