Ancora squilli di trombe e fanfare: ma se la Ferrari vale qualcosa deve dimostrarlo in pista
02/01/2022 22:00:00 Tempo di lettura: 2 minuti

In alcuni sport, l'inizio del 2022 rappresenterà un'autentica svolta e la Formula 1 sotto questo punto di vista non fa eccezione. E' ormai opinione condivisa che la rivoluzione tecnica di cui tanto si sta discutendo è pronta a ridefinire le gerarchie.

Domenicali spera in nuovi equilibri con una Ferrari che vuole tornare a fare la voce grossa (visto che il team di Maranello non vince un mondiale dal 2007). Anche Binotto, stuzzicato dai microfoni dei giornalisti, si è sempre detto ottimista, ma ora è arrivato il momento di passare ai fatti. La stampa, infine, sembra favorevole (che novità...). Basta leggere il Corriere della Sera. Secondo il quotidiano meneghino a Maranello hanno puntato tutto su questo campionato: "Il capitolo piloti poi è la parte più solida della Ferrari, sul resto le speranze e le incognite riguardano la capacità di aver interpretato bene le nuove regole. Mattia Binotto si gioca il futuro con la monoposto che sarà svelata a febbraio. È un altro anno zero in fabbrica e in pista. Dietro le quinte c’è un cauto ottimismo, sulle scelte per motore e aerodinamica, ma le carte sono copertissime. In attesa che parli la macchina della verità”.

Cari lettori, siate pure onesti: sbaglia chi vi scrive o sembra questa cantilena che si ripeta ogni anno? Ogni anno sembra essere quello buono per la Ferrari, ogni anno i tifosi della Rossa restano delusi dai fatti. Staremo a vedere se questo è l'ennesimo squillo di tromba e fanfara a cui seguirà un nulla di fatto. Ma la domanda però sorge spontanea: se il capitolo piloti è la parte più solida della Ferrari, come si può puntare su una scuderia che ancora non sa, di fatto, quale sia la monoposto di riferimento? I numeri del resto non premiano Leclerc al cospetto di Sainz... Un dubbio che dovrà essere risolto subito. 


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