Attacco missilistico - Jeddah garantisce la sicurezza dell’impianto, il GP si farà
23/03/2022 09:00:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Nella giornata di ieri vi avevamo riportato un fatto che aveva destato non poca preoccupazione a una settimana dal prossimo evento di F1. Domenica scorsa, il Paese che domenica ospiterà il secondo appuntamento della stagione 2022 ha subito diversi attacchi da parte di un gruppo di Houthi dello Yemen. Offensiva (leggi qui) che ha coinvolto l’utilizzo di missili e droni contro delle strutture Aramco (compagnia petrolifera global sponsor della F1 e main sponsor Aston Martin) situate a sud-ovest del paese.

Sempre domenica inoltre, si era appreso che l’esercito saudita aveva intercettato anche un ‘’bersaglio aereo ostile’’ diretto proprio alla città che ospiterà il Gp in data 25-27 marzo, Jeddah.

Il Paddock è ovviamente in apprensione, ma gli organizzatori, tramite una dichiarazione rilasciata da un portavoce all’'agenzia di stampa GMM’ e riportate anche da ‘Soymotor.com’ hanno fatto sapere che la manifestazione proseguirà normalmente a meno che la situazione non diventi più critica nelle prossime ore: “Questo incidente non coinvolge in alcun modo l’attività riguardante la Formula 1. Siamo in contatto permanente con le autorità competenti. Sono state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per garantire la sicurezza di tutti i visitatori, nonché dei partecipanti, del personale e dei media".

Nonostante la gravità dell’episodio dunque, la programmazione del weekend non subirà nessuna variazione (qui gli orari).

Mancanza di coerenza?

L’attenzione dell’Europa e del Mondo è attualmente concentrata completamente su ciò che sta avvenendo in Ucraina e non può essere altrimenti. Giustissime le campagne svolte in questa circostanza a favore della popolazione attaccata e tutte le iniziative ‘No War’ di contorno contro la Russia, Paese sottoposto anche a pesanti sanzioni e limitazioni in qualsiasi aerea d’intervento possibile (politica, economica, sportiva…). È anche a causa di queste azioni che la F1 ha deciso di non correre in Russia e ha portato la Haas a rinunciare al proprio pilota Nikita Mazepin dopo aver rescisso il contratto con il main sponsor Uralkali.

Ora però ci si chiede… Perché non fare lo stesso in Arabia Saudita? Gli attacchi di domenica sono figli dell’intervento militare che il Paese sta svolgendo nello Yemen da ormai sette anni. La guerra non andrebbe tollerata in nessuna delle sue forme. Che questa si svolga in Europa, America, Africa, Asia o Indonesia, questo non dovrebbe avere nessuna rilevanza. Purtroppo però, a quanto pare, sembra proprio che ce l’abbia…

Foto: Formula1

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