Ci sono delle piste, in Formula 1, in cui il problema dei track-limits ricompare costantemente ogni anno come un orologio svizzero. Su tracciati in cui è presente la ghiaia o su piste cittadine dotate della presenza di muri all’esterno della linea bianca, il problema non si pone. Lo ha ribadito anche Verstappen in una sua recente dichiarazione (leggi qui).
Invece, laddove il limite è puramente virtuale, come può esserlo il riferimento del cordolo o la linea bianca, il problema torna ad essere presente e come accaduto in Austria anche predominante.
Il limite non costituisce un pericolo per l’incolumità del pilota e della vettura, per cui il conducente, cercherà sempre di estrarre il massimo vantaggio da tale situazione, sapendo che sbagliare, potrà comportare al massimo soltanto la perdita del proprio crono.
Di questo ha parlato anche il team principal Christian Horner, riportando la propria preoccupazione per il prossimo impegno stagionale in Francia: “Credo che la natura del circuito sia il vero problema. Il Red Bull Ring induce i piloti a utilizzare i limiti della pista ed è per questo che li abbiamo visti in molti andare oltre la linea bianca”, riporta 'Autosport.com'.
"Io comunque non ero troppo preoccupato per l’Austria, credo che al Ricard il problema sarà molto più grande in quanto riuscire a sfruttare bene il tracciato frutterà un vero guadagno. In Francia le vie di fuga presentano acri e acri di asfalto. È praticamente un invito ad uscire di pista”, ha concluso.
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Foto: Red Bull Ring