Il periodo nero dell’AlphaTauri potrebbe presto terminare. La squadra faentina si era resa autrice di un discreto avvio di stagione, arrivando quasi sempre a punti nella primissima parte dell’anno. Poi però gli altri competitor hanno iniziato a portare upgrade, mentre l’equipe italiana è rimasta ‘immobile’ a ragionare sul da farsi preferendo prendersi un po’ più di tempo per non correre il rischio di commettere dei passi falsi.
Raggiunto da ‘Motorsport.com’ è stato il direttore tecnico dell’AlphaTauri in persona a spiegare il processo decisionale che ha portato il team a ritardare il primo grande pacchetto d’aggiornamenti fino al GP che si terrà il prossimo weekend in Francia (22-24 luglio): “Il nostro programma di sviluppi non è allineato con quello di altre squadre, e non posso davvero puntare il dito sugli aggiornamenti se il ritmo mostrato nelle ultime gare non è stato in linea con le attese. Tutto ciò che abbiamo introdotto ha funzionato abbastanza bene. Tuttavia, abbiamo visto tante squadre portare a Silverstone delle interessanti novità, mentre noi faremo questo step il prossimo weekend in Francia".
“Anche noi avremmo voluto portare i nostri primi grandi sviluppi in Inghilterra, ma abbiamo deciso di restare più tempo in galleria del vento, e per questo motivo avremo le nostre novità al Paul Ricard”, ha proseguito Jody Eggintone. “Mi aspetto che alla fine della stagione la situazione su questo fronte sia più equilibrata, almeno tra i team di centro classifica".
"Per quanto ci riguarda, ad inizio stagione abbiamo investito più risorse sul fondo rispetto al bodywork. Quando si lavora in quella zona le novità sono meno visibili, ma altrettanto costose in termini di budget cap. Restiamo convinti che la performance sia per lo più legata all’efficienza del fondo, e per questo abbiamo dato la priorità a questa zona della monoposto”, ha rivelato il tecnico britannico.
Sulla competitività della vettura e sull’attuale classifica ha poi aggiunto: “Tornando alle performance, ci sono state gare, come Silverstone, nelle quali avremmo potuto terminare in zona punti con entrambe le monoposto. Purtroppo credo che non siamo stati in grado di ottenere punti per altri motivi. Guardo per esempio a quanto fatto dal nostro pilota più giovane Tsunoda, non sempre in grado di gestire tutto al meglio. Penso si siano lasciati per strada una ventina di punti e questo dà luogo alla classifica che vediamo oggi. Non posso dire che siamo soddisfatti, l’obiettivo è quello di far parte della Top-5, ma per ora non ci siamo. Non c’è panico, sappiamo di cosa abbiamo bisogno”.
Sicuramente più interessante invece quanto ha dichiarato Eggintone riguardo alla strada presa dall’AlphaTauri e dagli altri team in merito alla sospensione posteriore: “Una volta presa visione di tutte le monoposto 2022 ci sono subito balzate all’occhio le soluzioni che avevamo provato e scartato. Per cui ci siamo chiesti: ‘Siamo andati nella stessa direzione? Perché noi abbiamo preso una direzione diversa dagli altri? Cosa ci siamo persi? Cosa non abbiamo capito?’ Sono rimasto sorpreso dal vedere come tantissime squadre abbiano scelto di adottare la soluzione push-rod al posteriore”.
“Il nostro lavoro si era incentrato parecchio sul sistema pull-rod, ma poi avevamo deciso di scartarla. Così abbiamo scelto la push-rod e all’inizio le forme della carrozzeria erano piuttosto diverse nell’area engine-cover e sidepod. Poi però abbiamo deciso di ritornare alla pull-rod e osservando anche i nostri avversari sono emerse due cose. La prima è che l’alloggiamento delle power unit era stata fatta in tanti modi differenti, e la seconda che tutti avevano lavorato in modo da poter variare il progetto aerodinamico in corso d’opera. C’era molto spazio libero sotto le carrozzerie. La conferma di ciò è arrivata dagli aggiornamenti portati in pista da Aston Martin e Mercedes. Diciamo che tutti si sono tenuti dei margini di intervento mantenendo aperte più opzioni”, ha concluso.
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Foto: AlphaTauri