Basta un weekend al top, una vittoria, per cancellare tutti i fantasmi stagionali? Nel caso di Perez sembra proprio essere così. L’avvio del mondiale è promettente: nelle prime dieci gare, oltre a due ritiri nel GP del Bahrain e in quello del Canada, Checo colleziona 5 secondi posti, due P4 e una vittoria nel GP di Monaco. Un ritmo costante se si tiene conto di chi è il compagno di squadra e che gli varrà anche il rinnovo contrattuale con la Red Bull. Poi dall’Austria il crollo. Nelle sei gare successive il messicano riesce a conquistare un solo podio, in Belgio, dove la Red Bull aveva manifestato un ritmo disarmante.
Sergio stava vivendo un momento di difficoltà non indifferente. Si chiedeva spesso da dove potesse derivare questa mancanza di ritmo nei confronti di Verstappen. Sembra però essere bastata una vittoria, quella ottenuta nell’ultima gara a Singapore a scacciare tutti i dubbi. È un nuovo e ritrovato Perez quello intervenuto di fronte ai giornalisti accorsi a Suzuka in occasione del GP del Giappone.
“Sono stato in fabbrica dopo Monza”, ha affermato Checo spiegando ciò che potrebbe avergli permesso di fare questo, da lui tanto atteso, salto prestazionale. “Ho interagito molto con i tecnici, siamo stati in contatto praticamente ogni giorno in queste ultime settimane. Ci siamo scambiati mail cercando di arrivare ad una comprensione totale di ciò che stava accadendo”.
“Ci siamo riusciti. Abbiamo capito ciò che era cambiato e abbiamo pensato ad un modo per riportarmi nella condizione di mostrare le performance viste ad inizio stagione. Sarebbe fantastico replicare quanto visto a Singapore anche qui a Suzuka”, ha affermato secondo quanto riportato da ‘GpFans.com’.
In chiusura, alla domanda se la carenza di ritmo rispetto a Max dipendesse più da lui piuttosto che dalla vettura, Checo ha risposto sicuro: “Era colpa di entrambi. Non si passa dall’essere competitivo al non esserlo soltanto per colpa del pilota”.
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Foto: Red Bull Racing