Prima della pausa estiva il team principal della Mercedes, Toto Wolff, si era opposto all'ingresso di qualsiasi nuovo team a meno che non potesse portare benefici all'intero paddock e, pur facendo eco a questi commenti, Domenicali ha spiegato come la posizione della F1 sia adesso molto differente
"Non è un problema avere una squadra in più per avere gare migliori, quindi vedremo e monitoreremo la situazione", ha detto Domenicali in una comnicazione agli investitori dopo la pubblicazione dei risultati finanziari del terzo trimestre di Liberty Media.
"Se c'è un nuovo concorrente reale e credibile che vuole discutere con noi, siamo pronti a farlo, ma oggi non abbiamo fretta"
Nonostante sembri quindi essere favorevole all'idea di un undicesimo team, Domenicali ha chiarito ancora una volta che la cosa non può pesare sui team esistenti
"Per quanto riguarda il processo della possibilità di portare un nuovo team di F1 nel campionato, naturalmente, c'è il passo primario che sia noi che la FIA dobbiamo essere d'accordo su questo. E credo che la prima cosa da considerare sia: questa eventuale possibilità porterà un valore aggiunto al campionato? In caso affermativo, ovviamente, ne discuteremo internamente e vedremo se esiste un reale potenziale per una new entry che possa dare valore al campionato. Oltre a questo, c'è un valore che deve essere riconosciuto alle squadre che sono già nel campionato, perché, ovviamente, non possono permettere una diluizione della loro partnership con il campionato di F1. Questo è ciò che è scritto nel nuovo Patto della Concordia, ma soprattutto il punto è: un nuovo ingresso porta una posizione migliore per il campionato mondiale di F1? In termini di valore dal punto di vista finanziario e dal punto di vista sportivo?".
Audi aveva ufficializzato alla fine di agosto la sua partecipazione alla stagione 2026 (approfittando del nuovo regolamento power unit) in qualità di motorista, ed ha recentemente raggiunto un’importante partnership strategica con la Sauber per partecipare al Campionato con una scuderia che porti il suo brand.
Meno fortuna ha avuto Porsche, che sembrava vicinissima ad un accordo molto simile con Red Bull e che invece ha dovuto fare un passo indietro a settembre quando il team con sede a Milton Keynes ha chiuso le trattative perchè non aveva intenzione di stingere una partneship in cui la Porsche avrebbe potuto anche prendere decisioni su telaio e aerodinamica della vettura.
Poi c'è la storia infinita che vede il team Andretti Racing oggi vicinissimo e domani lontanissimo dal suo esordio in F1. Da ormai un paio di anni il team americano cerca una scuderia con cui stringere un accordo e sarebbe disposta anche a presentarsi come team aggiuntivo, ma sembra non avere le garanzie economiche richieste dalla F1 per poter sbarcare nella massima serie.
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