Nell'intervista rilasciata a Il Corriere dello Sport (di cui già vi abbiamo riportato un estratto), Cesare Fiorio ha fatto il punto della situazione in casa Ferrari soffermandosi anche sulle analogie tra il suo addio alla Rossa e quello di Mattia Binotto. Durante la chiacchierata, l'ex boss del Cavallino ha inoltre voluto dare un consiglio ad una squadra che nel futuro prossimo farà il proprio ingresso in Formula 1. Di seguito le sue parole.

Facendo un bilancio sul secondo posto ottenuto dalla Ferrari nel 2022, Fiorio ha affermato: "Un ottimo risultato, guardando agli anni precedenti: non è banale risalire così dalla bassa classifica. E molto del successo globale della Formula 1 con l’aumento degli ascolti lo si deve proprio al ritorno in alto della Ferrari".
Quando invece gli è stato chiesto se vede similitudini tra il suo addio alla Rossa e quello di Binotto, ha risposto: "Analogie ce ne sono ma la mia uscita nel 1991 fu molto più complicata: mi fu bloccato l’accordo che avevo sottoscritto con Ayrton Senna, sicché capii che se non potevo scegliere uno dei migliori piloti di sempre, era meglio salutare e andarsene".
Infine, l'analisi sull'allontanamento di Binotto e il "consiglio" all'Audi: "La Ferrari aveva bisogno ora di cambiare? Io avrei tenuto Binotto, che ho sempre reputato un grande tecnico: la F1-75 è stata, con la Red Bull, la miglior vettura del 2022. Il Mondiale non è arrivato perché è mancata l’affidabilità, per alcune strategie sbagliate e per qualche errore dei piloti. C’era qualcosa di sbagliato nella visione di Binotto? No, era un ottimo ingegnere ma fare il team principal è un altro mestiere. Comunque, se io dovessi entrare in Formula 1 come l’Audi, non me lo farei scappare".
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