Terruzzi: «Leclerc, una raffica di notizie che suona già come una condanna alla rincorsa»
06/03/2023 15:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Esordio amaro per la Ferrari nella stagione 2023 di Formula 1, iniziata in Bahrain, sul circuito di Sakhir, dove la Red Bull ha dimostrato una superiorità schiacciante in termini di velocità, sia in qualifica che in gara. Come se non bastasse, ad aggravare il bilancio del Cavallino è arrivato un ritiro, per Charles Leclerc durante il giro numero 41, a causa di un problema di affidabilità, l'ennesimo tenendo conto dello scorso campionato.

In quel di Maranello l'aria non può che essere pesante, pur trattandosi soltanto del primo appuntamento del Mondiale. Ne ha parlato il giornalista Giorgio Terruzzi nella sua consueta analisi per Il Corriere della Sera

L'analisi di Giorgio Terruzzi

Terruzzi: «Leclerc, una raffica di notizie che suona già come una condanna alla rincorsa»

"Lavorare, lavorare, lavorare». Il verbo, pronunciato di nuovo ieri dai ragazzi Ferrari, suona come una mazzata. Sul morale dei nostri, sull’intera stagione. Molto rumore per nulla, viene da dire, pensando a Verstappen che avrebbe potuto vincere anche con una sosta in più, giusto per fare due chiacchiere ai box con i meccanici, raggianti", esordisce Terruzzi nella sua analisi per il noto quotidiano.

E in effetti il dominio della Red Bull è stato talmente evidente che uno sconsolato Leclerc, a fine gara, si è lasciato andare a qualche dichiarazione frustrata tipo: "Loro hanno trovato qualcosa, perché non si è mai visto che due macchine in qualifica sono alla pari e poi in gara noi perdevamo un secondo al giro". Insomma, il Bahrain ci ha rivelato uno scenario molto più grave - in ottica ferrarista - di quello che si preannunciava. A tal riguardo Terruzzi afferma: "Un Gp che peggiora il panorama stravisto nella seconda metà della scorsa stagione, con speranze già sfinite per chi attende qualche guizzo confortante. [...] Leclerc ha pagato il prezzo più alto. Ha resistito invano; si è arreso per un guasto non del tutto decifrabile, dopo sostituzione di una batteria nell’immediata vigilia della gara; ha Sainz davanti in classifica. Una raffica di notizie che per lui suona già come una condanna alla rincorsa. Quel verbo, appunto, «lavorare», usato come una maschera trasparente sopra lo sconforto. Bastava guardarlo. Il viso che perde luce, l’espressione contratta di chi vorrebbe ma non può ancora, non può mai. Il fatto è che le scuse, come le consolazioni, non sembrano a portata di mano mentre appare una nuova salita, una rinnovata impazienza". 

L'indomani della disfatta, l'unica cosa che può può fare la squadra italiana è appunto continuare a lavorare. Ciò che incoraggia - anche se in modo molto timido - è il fatto che nel 2022 la stagione iniziò quasi alla stessa maniera, a parti inverse. "Si, sì, lo scorso anno andò diversamente, con Max k.o., proprio come Charles ieri. Con Leclerc vincitore proprio come Verstappen ieri", scrive Terruzzi. Poi, però, sottolinea: "Ma la Red Bull del campione del mondo, nel 2022, si fermò dopo aver combattuto per l’intera gara con la Ferrari. Nulla di paragonabile con il primo atto di una nuova sfida che, di fatto, non è nemmeno comparsa".

La chiosa finale: "Un confronto mancato, su una pista definita ostica, anche se lo scorso anno consegnò alla Ferrari una clamorosa doppietta. Eppure, all’asfalto del Bahrein siamo costretti a pensare, pur di convincerci che sia lui il vero, occasionale, colpevole".

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Foto interna Facebook Terruzzi; Foto copertina Twitter Ferrari

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